Sabiri, dal ghetto di Francoforte a eroe nel derby

by Redazione Cronache
Sabiri

Antonio Candreva crossa da destra, Thorsby non ci arriva. Dal lato opposto c’è Tommaso Augello, contro-cross e inserimento di Abdelhamid Sabiri. Così la Sampdoria sblocca il 125° derby della Lanterna, delicatissimo: squadre separate da 5 punti, rossoblù virtualmente retrocessi. Completa la serata blucerchiata perfetta il rigore che Emil Audero para al 96’ al capitano rossoblù Criscito. L’eroe è però Sabiri. Che inizia la stagione da riserva all’Ascoli, in Serie B, e la conclude da eroe in Serie A nella gara più attesa: il derby. Il suo gol può “sancire” la retrocessione del Genoa, come fece 11 anni prima a parti inverse Mauro Boselli. Der deutsche Held von Genua, scrivono in Germania. “L’eroe tedesco di Genova”. Non Alexander Blessin da Stoccarda: piuttosto, Abdelhamid Sabiri da Goulmima, un’oasi di 18mila abitanti ai piedi delle montagne dell’Atlante, in Marocco. Gioca nelle giovanili tedesche, ora sogna il Mondiale coi Leoni dell’Atlante. Il suo idolo è Zidane, la sua carriera è fatta di attese. Profetico: Sabiri ha 25 anni e il suo cognome in arabo (الصبر) vuol dire “pazienza”.

 

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«Volevo andarmene da lì»

Abdelhamid Sabiri nasce il 28 novembre 1996. Saluta ben presto l’Africa: ha 3 anni quando la sua famiglia si trasferisce in Germania, a Francoforte (da qui la doppia nazionalità). Cresce in un quartiere di 10mila abitanti, tra criminalità e droga: «Sono cresciuto. Volevo andarmene da lì, volevo realizzare i miei sogni». Inizia così a giocare a calcio. Ha 17 anni quando uno scout italiano del Coblenza, Vincenzo Di Maio, lo nota: «Cercavo giocatori urgentemente – spiega a Goal.com – un mio amico aveva un’academy a Francoforte per ragazzi provenienti da zone disagiate. Tra i ragazzi, c’era lui». Sabiri lascia Francoforte. Si trasferisce a Coblenza, a 125 km di distanza, via da famiglia e amici, in un appartamento condiviso. Gioca nell’Under 19 del club, in quarta serie tedesca. L’anno dopo va al Darmstadt 98, quindi è in quinta serie allo Sportfreunde Siegen. Poi sboccia: nel 2015/16 segna 17 gol e passa al Norimberga in Serie B, la Zweite Liga. Nel 2016 inizia una stagione curiosa: segna 12 gol con la squadra B, poi si infortuna al menisco, salta 7 turni e rientra… in prima squadra. Si fa notare: 5 gol in 9 gare. Eccolo qui.

«Gioca solo per se stesso»

A questo punto, su Abdelhamid Sabiri ci sono ora gli occhi dell’Huddersfield Town. È l’estate 2017 e la Premier League lo attende. Non va benissimo: firma un triennale, ma in Inghilterra non trova fortuna bensì infortuni. Tanti: gioca 13 partite in due anni, poi nell’estate 2019 i biancoblù retrocedono in Championship e per Sabiri non c’è più spazio. Lui torna in Germania, lo accoglie il Paderborn neopromosso in Bundesliga. Firma un biennale che però non rispetta, visto che il 28 settembre 2020 c’è tempo per una nuova tappa: l’Italia. Prima però il tecnico del Paderborn, Steffen Baumgart, liquida Sabiri con parole al veleno: «È stato un errore averlo preso. Non ho mai avuto la sensazione che giocasse per la squadra, gioca solo per se stesso». Apriti, cielo. Pare che Sabiri abbia saltato degli allenamenti, ma secondo alcuni si tratterebbe di un pretesto per negoziare un trasferimento. Si parla pure di Lazio e Salernitana, a un certo punto. Ma torniamo al 28 settembre 2020: l’Ascoli comunica l’accordo con Sabiri. Su Twitter c’è chi stenta a crederci. E invece, la sua scalata riparte dalle Marche e dalla Serie B.

Sabiri, da Faggiano al Genoa

Tutto merito di Daniele Faggiano. È il d.s. della Sampdoria a scommettere su Sabiri, che il 29 gennaio si trasferisce in prestito a Genova. In attacco un cantiere aperto: Quagliarella dosato, Gabbiadini infortunato, Damsgaard indisponibile da tempo, dopo il suo Europeo trionfale con la Danimarca. Arrivano Giovinco e Supryaga, il primo va presto k.o., il secondo gioca poco. In questo contesto, Sabiri è reduce da un anno e mezzo di Serie B, 43 partite e 11 gol. Ad Ascoli, gioie e dolori. Come quando commette «una bischerata» e finisce fuori rosa. Chiede scusa, paga una cena a mister e compagni e rientra. Con la Samp invece fila tutto liscio. Esordio in Serie A a febbraio. Due gol finora. Il primo – 13 marzo, contro la Juventus – non ha evitato alla Samp la sconfitta. Il secondo – al Genoa – ha invece un peso ben più rilevante. Forse Sabiri era cercato pure dal Grifone, qualche mese prima. Di certo è diventato il primo tedesco a segnare in un derby della Lanterna.