Intervenuto durante La Domenica Sportiva, ieri sera, il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, ha fatto il punto sulla situazione dei fischietti italiani dopo le due semifinali di Coppa Italia.
COMPLIMENTI – «Vorrei fare un applauso agli arbitri di Serie A e di Serie B perché si sono fatti trovare pronti per una ripartenza emotivamente e fisicamente difficile. Abbiamo raggiunto un obiettivo, ovvero tornare a vedere giocare a calcio. Ho parlato con i due arbitri delle semifinali di Coppa Italia, Orsato e Rocchi, e mi hanno detto che c’era un clima surreale: non era semplice trovare i giusti equilibri. Ciò che è emerso, e questo è importante, è la collaborazione e la cooperazione tra arbitri, calciatori, allenatori e dirigenti. Giocare ed arbitrare in uno stadio vuoto è più difficile che con 50 o 60mila spettatori, e devo dire che sono stati più bravi ancora perché è come un’amichevole, sono le partite più complicate da arbitrare».
FINALE – «Tra un giorno saprete chi arbitrerà. Non che non lo voglia dire, ma Rizzoli sta valutando e deve anche essere bravo a gestire il gruppo».
CAMPIONATO – «Dopo la finale di Coppa Italia si giocherà quasi tutti i giorni e saremo costretti a fare doppie designazioni. Sei designato, due o tre giorni per i controlli sanitari e poi eventualmente potresti anche essere sostituito. Gli arbitri dovranno fare trasferte anche piuttosto stancanti, se possibile con mezzi propri. Ma in ogni caso sono ragazzi giovani e atletici: vedo un grande entusiasmo. Se le cose, con l’aumentare dell’agonismo, rimarranno così serene, vedremo delle belle partite e la gente seguirà il calcio con la stessa passione di sempre».
RIPARTENZA – «Sono contentissimo, perché sentivamo tutti il bisogno di ripartire. I protocolli sono molto stringenti e ancora ci creano qualche problematica, ma ci auguriamo che se si la diffusione dei contagi diminuirà, lo farà anche la frequenza dei controlli: complicato fare tamponi ogni quattro giorni e test sierologici a ogni designazione. Chiediamo un po’ di serenità e tranquillità a chi sta sopra di noi, anche perché ci sarà da cominciare a preparare gli organici per il mondo dilettantistico, e il progetto della sala VAR a Coverciano: una soluzione avveniristica sotto ogni punto di vista. Pensiamo anche alla fine di questo campionato. Se c’è possibilità e i tempi lo permettono, si può pensare a unire le due C.A.N., ormai tanto lavorano in completa sinergia e credo sia giusto lo facciano assieme anche durante la settimana».