L’Ajax sta tornando grande e il merito è di Francesco Farioli.
Innanzitutto scordatevi un Ajax rose e fiori. Premessa importante: quello ereditato dal tecnico in estate era un Ajax in crisi da due anni, da quando il direttore Overmars ha lasciato il club nel febbraio 2022. Da quel momento, una crisi sportiva e in parte anche economica ha fatto piombare il club addirittura all’ultimo posto in classifica con tre allenatori cambiati e una risalita che ha portato miracolosamente alla qualificazione in Europa League. Lo scorso anno ne ha presi 10 in due partite dal Feyenoord e il vivaio sta faticando negli ultimi due anni a sfornare giovani per la prima squadra.
Quindi, perché Farioli è sorprendente? Vi cito un po’ di dati: una sola sconfitta in stagione su 19 partite totali. Ha battuto il Feyenoord e nell’ultima il PSV che non perdeva da gennaio e che in questo campionato le aveva vinte tutte. Ha vinto tutte e 6 le partite di qualificazione ai gironi di Europa League, dove attualmente ha registrato due vittorie e un pareggio. È arrivato a 6 vittorie consecutive in campionato, dove è secondo con una gara in meno a 5 punti dal PSV, con cui condivide la miglior difesa.
Cos’è cambiato, dunque? Sei mesi fa l’Ajax era in fiamme, con i tifosi in continua protesta, addirittura la gara contro il Feyenoord venne sospesa per lancio di fumogeni. Oggi la realtà è un’altra: Farioli apre le porte del pullman dopo la vittoria contro il Feyenoord e parla ai tifosi, che esultano insieme a lui. Tutta un’altra storia.
E il suo Ajax come gioca? Fondamentale è Jordan Henderson, tornato a gennaio dall’Arabia Saudita e ufficialmente rivitalizzato da Farioli. Davanti non c’è un vero e proprio bomber, mentre Sutalo in difesa è ufficialmente rinato e Klaassen, tornato da una insipida esperienza all’Inter, ha già segnato 5 gol in 8 partite. La stellina, che presto vedrete su grandi schermo, è Jorrel Hato: è del 2006 e la prossima presenza sarà l’80° tra i professionisti in carriera a soli 18 anni.
E invece, come segna l’Ajax di Farioli?
In tutti i modi. Contro il Feyenoord, assist direttamente da parte del portiere per Taylor. Con pressione, come in questo caso, quando Godts ha rifilato il 3-2 al PSV. Oppure con una grande manovra di gioco, che ha contraddistinto Farioli. Che tra l’altro non è l’unico italiano: c’è anche Daniele Rugani, che in questo momento sta allungando le opzioni a disposizione, una rosa che non è quella dei grandi Ajax ma che permette, al contrario dello scorso anno a Nizza, una maggiore profondità di scelta all’allenatore.