Manca solo l’ufficialità ma a partire dal 1° gennaio 2023, Cristiano Ronaldo sarà un nuovo calciatore dell’Al Nassr. Secondo Marca, la cifra che guadagnerà è astronomica: 200 milioni a stagione per 2 anni e mezzo di contratto, mezzo miliardo in totale.
Ma cosa sappiamo della nuova squadra di Ronaldo?
L’Al-Nassr è stato fondato nel 1955, la traduzione del nome dall’arabo vuol dire “vittoria”. È il primo club in medio-oriente a scegliere questo nome, ma successivamente diventerà comune in quelle latitudini. È una delle società più importanti del calcio saudita, ha vinto 27 titoli di cui 9 campionati. Gioca le sue partite casalinghe al King Saud University Stadium di Riad, impianto che ospiterà la prossima finale di Supercoppa italiana tra Inter e Milan. In Arabia, Cristiano troverà vecchie conoscenze del calcio europeo. A partire dall’allenatore, che è Rudi Garcia, il quale ha firmato un biennale in questa stagione. In porta c’è David Ospina, a centrocampo i brasiliani Luiz Gustavo (ex Bayern) e Talisca (ex Benfica e Besiktas). In attacco CR7 condividerà il reparto con una sorpresa del mondiale: Vincent Aboubakar, il camerunese capace di segnare 2 gol e fornire un assist che sono valsi i 4 punti del Camerun in Qatar.
Chi c’è dietro l’Al-Nassr
Il presidente è Musalli Al Muammar, ex numero uno della Saudi Pro League, nonché presidente della General Entertainment Authority (GEA), ovvero l’organo di Stato che si occupa di promuovere l’intrattenimento e lo sport nel Paese e fuori. Tradotto? È un uomo del principe Mohammad bin Salman Al Sa’ud. Difficile pensare che Al Muammar si possa essere mosso per un trasferimento di tale portata senza il consenso, e soprattutto i soldi, del principe.
Ma quale può essere la strategia dietro alla quale una squadra arriva a spendere mezzo miliardo per un giocatore di 37 anni? Il modello è quello dello sport washing: ripulire l’immagine di un paese nemico dei diritti umani, sfruttando lo sport, per rendere tale immagine moderna e accettabile agli occhi dell’opinione pubblica europea. L’obiettivo di tale trasferimento è quindi quello di costruire un nuovo sguardo rispetto all’immaginario legato all’Arabia Saudita, attraverso l’influenza che CR7 ha nel mondo social e della comunicazione.