Aveva 28 anni, sette in più di Erling al momento della firma, ma anche Alf-Inge Haaland, il padre del giovane fuoriclasse norvegese, ha giocato nel Manchester City. Dal 2000 al 2003, quando il club non era ancora una super potenza a livello europee e chiudeva la Premier League al nono posto dopo essere stato promosso l’anno prima dalla Championship.
Erling e Alf-Inge Haaland, le differenze
Alla fine anche Erling Haaland, dopo il corteggiamento di mezza Europa, ha scelto l’Inghilterra proprio come suo padre. Alla fine è proprio per questo motivo che è nato a Leeds il 21 luglio del 2000, quando compirà 22 anni. Entrambi sono partiti dal club norvegese di Bryne, poi Alf-Inge ha subito cercato la scalata in Premier. A differenza del figlio, uno dei migliori attaccanti in circolazione, giocava come terzino o come centrocampista difensivo. Dalla Norvegia si è spostato al Nottingham Forest. Una stagione in seconda serie e altre tre nel massimo campionato inglese, poi Leeds e City, con la vittoria della Champions con la squadra azzurra di Manchester a rappresentare l’unico trofeo in carriera. Nel 2011, per un’annata, è tornato in campo con la maglia del Rosseland, club di Bryne che al tempo era al quarto livello del calco norvegese.
La vendetta di Roy Keane
Probabilmente quello nel video qua sopra è l’episodio, purtroppo tragico, più conosciuto della carriera di Alf-Inge Haaland. Dobbiamo tornare al 27 settembre 1997 quando durante una partita tra il suo Leeds e lo United, Roy Keane rimedia un infortunio al ginocchio. È il crociato. Mentre è a terra è proprio il norvegese ad avvicinarsi a lui e invitarlo ad alzarsi, credendola una sceneggiata. Non sarà così e il centrocampista irlandese non dimenticherà mai quel gesto, aspettando quattro stagioni per vendicarsi: il derby di Manchester del 2001.
Nel finale, su una palla vagante Keane entra duro sul ginocchio dell’avversario, rivelando nella sua biografia – se mai ci fossero stati dubbi – di averlo fatto apposta, per vendetta: «Ci sono cose nella vita di cui non mi pento, e una è il fallo su Haaland». Parole che gli costeranno giornate di squalifica e multe. Un destro volante sul ginocchio di Alf-Inge, che al termine di quella stagione dovrà operarsi. Con strascichi che l’hanno costretto al ritiro nel 2003, anche se ha poi dichiarato che la decisione non è dipesa da quel fallo; in ogni caso terribile. A novembre compirà 50 anni e oggi si gode un figlio fortissimo.