Entrambi toscani, entrambi partiti dal basso. Otto anni dopo l’esordio in serie A di Maurizio Sarri, partito nel 1990 addirittura dalla Seconda categoria, ecco Massimiliano Alvini a rinforzare il plotone di allenatori della regione di Dante, già bello folto: sono stati 8 in totale nell’ultima stagione di A se si considera Leonardo Semplici, esonerato quasi subito dal Cagliari in favore di Mazzarri, e Gabriele Cioffi che ha preso il posto di Gotti all’Udinese. Resterà nel massimo campionato italiano, ma col Verona, unendosi a Massimiliano Allegri (Juventus), Luciano Spalletti (Napoli), Sarri appunto (Lazio), Alessio Dionisi (Sassuolo). Aurelio Andreazzoli, che però ora si è separato dall’Empoli.
Alvini e Sarri, dalla Promozione alla A
Il “nuovo” che avanza è Max Alvini, un veterano del calcio di provincia della Toscana avendo lavorato a Signa, Quarrata (in provincia di Pistoia), addirittura al Tuttocuoio, squadra di Ponte a Egola, una frazione del Comune di San Miniato (Pisa) con cui ha vinto la D nella stagione 2012/13 e tre anni prima la Coppa Italia di categoria. Nel 2015/16 ha allenato la Pistoiese in Lega Pro e chiusa quell’avventura la sua carriera ha finalmente preso una piega “nazionale”. Prima l’AlbinoLeffe, che ha guidato al quinto posto della serie C, e poi la Reggiana, riportata in B dopo 21 anni vincendo i playoff (e la panchina d’oro) del 2020.
Passando da Perugia, condotto ai playoff di B nell’ultima stagione, a 52 anni compiuti ad aprile il tecnico di Fucecchio (Firenze), malato per la tattica, è arrivato finalmente in Serie A, dove allenerà la Cremonese neopromossa. Un percorso simile a quello di Maurizio Sarri, che invece passò da Empoli, e infatti i due saranno gli unici del prossimo campionato ad aver allenato in tutte le categorie da quella più prestigiosa alla Promozione.
Stesso destino e quella tesi…
Una storia che non è poi così diversa nemmeno sul piano personale, come spesso accade quando si parla di allenatori emersi dai dilettanti. Quelli che hanno fatto la “gavetta”, insomma, come si diceva una volta. E se il Comandante, da ex impiegato di banca, è riuscito a conquistare l’Europa League col Chelsea e lo scudetto con la Juventus, ancora non sappiamo quale sarà il futuro di Alvini. Di certo conosciamo bene la sua storia, iniziata come rappresentante di suole per calzature nel distretto del cuoio della sua terra.
Non solo, Alvini è rimasto così impressionato dal collega che lo ha pure studiato per la sua tesi a Coverciano, dal titolo “Dal modello di gioco alla preparazione della partita: affrontare il Napoli di Sarri”.