Amadeus racconta Ibrahimovic: «Non è razzista. Di lui mi hanno colpito gentilezza, educazione e carattere»

by Redazione Cronache

Amadeus, conduttore del Festival di Sanremo, ha parlato a La Gazzetta dello Sport del suo rapporto con Ibrahimovic e del derby di domenica prossima.

ANSIA PER SANREMO E DERBY – «La mia ansia è più forte per il derby che per il Festival di Sanremo, davvero! Il Festival lo conosco, il derby è sempre un’incognita. È davvero una gioia vedere le milanesi al vertice della classifica, mi aspetto una partita bella e combattuta, peccato la mancanza del pubblico, è un dispiacere grande, come per il Festival. Una tristezza per tutti».

MESSAGGIO AD IBRA PRIMA DELLA PARTITA? – «No, no, è pericoloso! È un campione pazzesco, ci ha segnato 8 gol, guai a stuzzicarlo prima di una gara del genere, rischio di accenderlo… gli sfottò ce li faremo dopo. È il giocatore che temo di più, spero di batterlo, ma comunque vada sarò felice di accoglierlo a Sanremo. Io lo sport lo intendo così, in modo british, mi piace giocare, alleggerire e anche essere preso in giro».

PRESTANZA FISICA DI IBRA – ««Già, mi tocca stare attento. Abbiamo posato per le foto di rito, io sono alto 1,84, di solito guardo gli altri dall’alto, ma lui mi ha fatto sentire piccoletto. Se andiamo testa contro testa arrivo al braccio».

SCONTRO CON LUKAKU – «Ibra non è razzista. Solo chi non ha giocato a calcio non può capire l’adrenalina che scorre in certi momenti… sono due campioni fantastici».

IBRA FUORI DAL CAMPO – «Abbiamo pranzato insieme, mi hanno colpito la gentilezza, l’educazione, il carattere di chi ha fatto una lunga gavetta. Tre aggettivi? Carismatico, determinato, professionale. Gli auguro il meglio, ma l’importante è vincere domenica!».

CAMPIONI A TAVOLA – «Tutti i campioni stanno molto attenti all’alimentazione, io mi trovo benissimo con loro perché mi piacciono i petti di pollo. La prossima volta, però, vorrei anche andare al ristorante con Lukaku».