È il 2001 e siamo a Fiorenzuola d’Arda, piena provincia di Piacenza, 14mila abitanti e una società in Serie C2. In panchina? Forse un campione del mondo. Sì, in città non ci credono: sta arrivando Mario Kempes.
Un manipolo di sudamericani ha in mente di creare le basi dei nuovi talenti in Europa, facendoli crescere nel calcio del Vecchio Continente. Come dirà Kempes nel giorno del suo arrivo: «Proposta interessante: pur se la squadra non è granchè, e pur sempre in Europa».
Il Fiorenzuola, infatti, sta vivendo una trattativa per far sedere sulla poltrona di presidente l’imprenditore milanese Alessandro Aleotti. In panchina, Mario Kempes, che arriva in ritiro a Pian Borno, in provincia di Brescia, il 20 agosto 2011. Insieme a lui, 23 sudamericani.
Sono giocatori di ogni ruolo: 13 argentini, 10 uruguaiani. La speranza di diventare calciatori: 3 portieri, 7 difensori, 9 centrocampisti e 4 attaccanti, hanno firmato un contratto per un anno con uno stipendio di 3 milioni di lire mensili, circa 1500 euro odierni.
Aleotti stringe un patto con l’agenzia di procura argentina Global Foot Sport: d’altronde, tra tutti quei ragazzi sudamericani, qualche talento ci sarà. Ci aveva già provato con il Brera, terza squadra di Milano, ma la trattativa non era andata a buon fine.
E anche a Fiorenzuola, la storia va per le lunghe. Attese e ritardi, speranze ed entusiasmi, nodi burocratici, fideiussioni che non arrivano e ostilità varie. La società inizia il campionato di C2… con due squadre: una formata da ragazzi del vivaio, l’altra – quella dei sudamericani – che per ora fa solo amichevoli.
Nel mese di ottobre, la trattativa con Aleotti salta definitivamente. Il Fiorenzuola aveva ceduto la maggior parte dei giocatori, per far spazio al nuovo corso: si ritroverà con il settore giovanile in campo.
E gli argentini? E i sudamericani? E Kempes? La maggior parte torna a casa, come Daniel, nipote di Schiaffino, oppure Pedro, amico di Recoba. Alcuni rimasero invece con Kempes che, dopo aver rotto con il Fiorenzuola, andò al Casarano, dove rimase solo per un mese.
Il sogno di creare in Europa l’Argentina del futuro, fallì. Il continente che aveva reso grande Kempes, unico tra i campioni del mondo del ’78 a giocare fuori dalla propria patria, lo aveva tradito. Resta solo un film, del 2004, chiamato ‘Sogni di cuoio’, a fissare quelle settimane nel cassetto dei ricordi.