Tra le cose più belle che lo sport ci regala ogni giorno ci sono proprio le storie che riesce a raccontare. Come quella di Moustapha Cissé, che due mesi fa giocava con la squadra di un centro rifugiati del leccese e domenica ha segnato il primo gol in Serie A con l’Atalanta. Quello di Artiom Krriew, tra i 160 profughi ucraini che si sono rifugiati a Cagliari a causa dell’invasione russa delle loro città, è un percorso altrettanto difficile, ma grazie al pallone proverà pure lui a costruirsi una vita migliore in un Paese che non è il suo, cercando di mettersi alle spalle i ricordi più dolorosi.
La nuova vita coi rossoblù
Sabato in occasione di Cagliari-Milan, Artiom, 14enne di Odessa, una delle città al centro del conflitto, nato nel 2007, è stato ospite all’Unipol Domus del club di Giulini. Ma non è l’unico motivo che spiega il sorriso che si intravede nella foto scattata con i dirigenti.
A Odessa il ragazzo frequentava una delle scuole calcio della città e aveva sviluppato una forte passione per la Serie A, adesso sarà il Cagliari a dargli la possibilità di continuare a giocare, accogliendolo nel proprio settore giovanile. Allo stadio con lui c’erano proprio il direttore generale Mario Passetti e il responsabile del vivaio Bernardo Mereu, gli hanno detto che si unirà all’under 15 e in quell’occasione gli hanno consegnato il suo primo kit da allenamento.
Artiom e quel video sul cellulare
È arrivato sull’isola attraverso una missione umanitaria guidata dal parlamentare Ugo Cappellacci e dal console onorario dell’Ucraina nell’isola, Anthony Grande: dopo aver portato medicine e altri beni di prima necessità, sono rientrati in Italia con circa 60 bambini, molti dei quali orfani tra i 6 e i 12 anni, e una ventina di donne. Insieme a quelle persone viaggiava anche Artiom Krriew, che quando è salito sul pullman, raccontavano i presenti, non ha fatto mistero del suo amore per il calcio e ha fatto vedere a qualcuno alcuni video in cui si metteva alla prova con il pallone. Immagini e storie che sono arrivare fino al presidente del Cagliari Giulini, che l’ha voluto nella grande famiglia rossoblù dopo aver saputo del suo arrivo in Sardegna con la madre affidataria. Inizierà gli allenamenti al centro sportivo di Asseminello, nella speranza che gli incubi di queste notti lascino presto spazio a bei sogni da realizzare.