Paolo Del Pino, nuovo presidente della Lega Serie A, ha partecipato oggi alla sua prima assemblea dopo l’elezione. Il numero uno ha parlato davanti ai rappresentanti di tutti i club della Serie A. Alla fine dell’assemblea ha incontrato la stampa. Tante le tematiche toccate, soprattutto riguardo ad orari dei match e diritti tv. Il lavoro da compiere è lungo ma la strada intrapresa sembra quella giusta. L’obbiettivo è rendere la Serie A più appetibile anche all’estero. Il campionato italiano, infatti, ha grandi potenzialità, specie in termini di passione dei tifosi. Sfruttare tutto questo entusiasmo è il primo step per ritornare grandi anche in Europa. Sarà necessaria la collaborazione di tutte le squadre di Serie A, unite e coese per la crescita dell’intero torneo. Se la massima serie italiana ritorna ad attirare grandi campioni, ne gioverà tutto il movimento calcistico nostrano.
ANALISI ASSEMBLEA – «I lavori sono andati molto bene, in un clima molto coeso e unito. Sono molto soddisfatto, non ci sono temi particolari: l’agenda prevedeva soltanto alcuni aggiornamenti sul tema dei diritti, sul quale non ci sono novità anche perché sarà un percorso abbastanza lungo. Ho in programma di visitare tutti i club, anche per farmi un’idea di quali sono le strutture e le esigenze di ciascuno».
INCARICO – «Ho accettato questo incarico con più obiettivi. Il primo è di trasformare la Lega Serie A in una media company attiva a livello internazionale. Non si tratta di fare il proprio canale, ma dell’attitudine con cui affrontare la propria vita quotidiana. Credo che il momento sia in continua evoluzione: crescono piattaforme alternative che vanno a soddisfare esigenze diverse. Penso per esempio a chi guarda le partite sul telefonino, a mio figlio che magari non le guarda per intero ma vuole vedere soltanto, on demand, l’azione più bella. Penso a chi fruisce di contenuti diversi su piattaforme che non hanno più nulla a che vedere con la normale televisione. Dobbiamo essere in grado di strutturarci per cogliere questa montante esigenza di consumo dei nostri clienti finali e organizzarci per offrire un prodotto soddisfacente sotto qualsiasi profilo».
TEMI VARI – «C’è il tema degli stadi, c’è quello della internazionalizzazione: vedo un grande interesse per le squadre italiane all’estero. Questo consente di aprirsi a mercati diversi, il nostro calcio deve tornare a essere il più bello e il più visto al mondo. Oggi altre leghe hanno corso più veloce di noi e sono arrivate dove dovevano arrivare. Ora tocca a noi accelerare e portare i cambiamenti che possano consentire alla Serie A di tornare leader da questo punto di vista. Tanti club hanno una passione magnifica, dedicano le proprie risorse a quest’industria: sta a noi portare avanti questo percorso, cercando di coniugare la trasformazione della Lega in una realtà che ragioni come media company a quella di una Lega che sia di supporto per spingere il messaggio culturale che il calcio rappresenta nel nostro Paese e per il nostro Paese anche all’estero. Sono aperti tavoli su più fronti e io mi inserisco in una corsa già iniziata: governo, FIGC, istituzioni. Il sistema calcio è un punto molto importante rispetto al sistema Paese. Riunione positiva, direi che l’unico tema importante di oggi sia stata l’intenzione di partire con una revisione dello statuto: ci sono alcune cose che evidentemente vanno corretto, a partire dal sistema elettivo».
SALTO DI QUALITÀ – «Io credo che fosse già in movimento: con l’assunzione dell’ad, Luigi De Siervo, è arrivata una persona che viene dal monto della radiotelevisione e porta con sé un bagaglio di conoscenze. Oggi siamo in una fase di partenza, poi è evidente che ci possano essere modelli differenti. Per me il vero tema è spostare molto l’attenzione dal panorama nazionale a quello internazionale. Quando si entra a parlare di OTT o di altri player comunque non tradizionali, si scoprono declinazioni di contenuti che non hanno nulla a che fare con quegli attuali. Non costruiremo una media company all’interno, ma dovremo avere dentro chi sa ragionare in quel modo».
ORARI DELLE PARTITE – «È un tema sollevato da diversi presidenti, serve un equilibrio. Io sono sensibile a questo tema, dobbiamo pensare a chi guarda il nostro calcio anche all’estero: abbiamo potenzialità gigantesche, che non possiamo andare a sviluppare se non ragioniamo con questa flessibilità».
DIRITTI TV – «Non voglio dare date, ci sto lavorando. Ho incontrato SKY, ho incontrato Max Ibarra con cui ho lavorato a Wind, incontrerò, sempre con Luigi De Siervo, DAZN, MediaPro. Vedremo. Ci sono due diverse ipotetiche di tempistica, comunque sui diritti tv possiamo dire che entro il primo semestre si possa chiudere qualcosa. Quindi tempi rapidi».