Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta, ha risposto a diverse domande durante la conferenza stampa alla vigilia di Atalanta-Lazio
LA PARTITA CON LA LAZIO – «È una partita attesa anche per quanto fatto negli ultimi anni, è una partita di cartello. Vale come se fosse a fine campionato, sarà un match in cui tutte e due le squadre faranno il massimo per vincere. Ogni partita è diversa, quello che non cambierà è lo spirito di squadra».
SULLA SQUADRA – «Abbiamo fatto una buon gara, che non si era messa bene. Abbiamo vinto con merito. Rispetto al Torino la nostra è una squadra rodata, che ha delle certezze: questo ha pesato nella sfida, ora il Torino ha però la possibilità di ripartire. Lo scudetto? Io non discuto ciò che pensano gli altri, l’importante è che non vengano stravolti i miei concetti. Ad oggi solo e Juve e Inter possono parlare giustamente di scudetto, forse il Napoli. Cercheremo di fare il massimo, ma l’importante è che i concetti siano chiari».
I 5 CAMBI – «Non ho cambiato idea sulle cinque sostituzioni, non le amo molto. Però ho detto che mi hanno dato dei vantaggi. Io preferisco un calcio con 3 sostituzioni, come in Inghilterra. Nelle partite dopo il lockdown questa regola mi è avvantaggiato, ma preferisco tre cambi: dieci sostituzioni nel finale stravolgono la partita».
I PUNTI IN TRASFERTA – «Il fattore campo, senza pubblico, è meno incisivo. Probabilmente abbiamo delle caratteristiche che si sposano meglio con il risultato, se c’è questa differenza…».
LA LAZIO – «È una squadra equilibrata in tutti i reparti, il valore aggiunto lo danno gli attaccanti come Immobile e Correa, ma anche Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Come abbiamo visto nelle partite precedenti ci sono stati molti gol, dobbiamo essere più bravi a limitare la loro efficacia offensiva».
IL TRIDENTE – «Le soluzioni sono abbastanza ridotte, abbiamo due attaccanti fuori e uno è appena arrivato. La squadra è quella che ha finito lo scorso anno, speriamo dopo la sosta di recuperare alcuni elementi».
IL CASO GENOA – «La pressione c’è in tutte le cose, i contagi ci sono ovunque. È chiaro che c’è l’apprensione, siamo stati bravi o fortunati nelle 13 partite dello scorso anno. Durante le partite è difficile trasmettere tra avversari, penso possa succedere più negli spogliatoi. Stiamo facendo davvero molto, tra tamponi e tutto».
LA DIFESA A TORINO – «In difesa abbiamo fatto degli errori a cui possiamo limitare: uno tecnico, l’altro più di concetto. Questo però fa parte della situazione, nelle prime giornate le difese hanno qualche difficoltà in più nel riorganizzarsi».
SU GOMEZ – «È rimasto un giocatore straordinario, si sono già spesi tutti gli aggettivi. La cosa straordinaria riguarda la continuità, ora bisogna stare un po’ attenti perché ci sono tante giornate, ma sotto questo profilo è un giocatore straordinario, recupera bene dopo ogni partita».