Edi Reja, Stefano Colantuono e Vincenzo Montella hanno conosciuto il “vecchio” Papu Gomez, il calciatore meno ambito di quello che poi si è rivelato all’Atalanta, soprattutto grazie a Gasperini. I racconti dei tre mister al quotidiano La Gazzetta dello Sport.
COLANTUONO – «Bonaventura voleva andar via: dissi ok, a patto di avere il Papu. Oggi, ammirandolo a certi livelli, non nascondo una certa soddisfazione. Dove è cambiato? All’inizio fece fatica: la situazione in Ucraina era dura e non si allenava con continuità, poi cambiò tutto. Ha 32 anni, va a mille all’ora: giusta la scelta di sposare definitivamente il progetto».
MONTELLA – «A Zingonia si è consacrato. E lo di dico con un pò di rammarico. Provai a prenderlo alla Fiorentina e a Milan, ache prima di Bergamo. Conservo ricordi ottimi, l’ho sempre stimato. Rispetto ai miei tempi, è un altro: era giovane, non cercava molto la porta. Ora legge le partite, è istintivo e copre il campo perfettamente. Geniale l’intuizione del Gasp di schierarlo al centro».
REJA – «Gli dicevo: “Resta!”. “Sei un grande, mister”, rispondeva. Abbiamo sempre avuto un rapporto speciale. La nostra squadra era diversa, ma sapevo che sarebbe diventato un leader. Ricordo una sfida contro la Roma: 0-2 per noi, segnò giocando da fenomeno. E’ migliorato in tutto, ha una convinzione totale nei propri mezzi ed è un atleta speciale: notate la muscolatura? Pazzesca, altrimenti non avrebbe questa resistenza».