La carriera di Fernando Torres, vissuta tra grandi successi ed enormi delusioni, è stata davvero da film. Per questo non c’è da stupirsi se della sua vita abbiano voluto farci un documentario. In questi giorni stanno uscendo le prime anticipazioni de “L’ultimo simbolo“, la docuserie targata Amazon Prime dedicata al Niño. Tra queste, un passaggio riguarda il suo rapporto con l’allenatore dell’Atletico Madrid Diego Simeone.
GERARCHIE – «Non credo che mi abbia mai visto come il suo attaccante titolare. Ma per me la cosa importante era essere lì dove dovevo volevo essere. Le condizioni non mi preoccupavano troppo. Quello che sentivo era una grande responsabilità nei confronti dei tifosi. Non ho mai chiesto a Simeone nessuna spiegazione perché so come è fatto. Non so se fosse un problema personale, professionale o entrambe le cose. Capisco che per un allenatore sia complicato gestire il ritorno di un calciatore come me, ma a un certo punto tutto è esploso. Potevo accettare che forse non ero in grado di giocare dall’inizio 40 partite, ma non capivo perché a volte non finivo neanche in panchina».
AMICIZIA – «Simeone era mio amico. È stato il mio idolo, poi mio compagno di squadra e alla fine il mio allenatore. Capisco che possa essere stata una situazione complicata per lui».