Verrà anche servito poco, ma ha imparato a fare da solo. Dusan Vlahovic, bomber serbo classe 2000, ha segnato contro lo Spezia il suo secondo gol consecutivo su punizione. Nella storia della Juventus prima di lui ci erano riusciti soltanto Pjanic, Pirlo e Del Piero; uno specialista e due campioni assoluti. Erling Haaland, stessa età, si è presentato alla Premier League con 9 gol e due triplette di fila. Anche per lui si parlava di (possibili) problemi di ambientamento nel calcio muscolare d’Inghilterra e di inserimento nel gioco di Guardiola. La realtà, stando ai numeri, è che i veri bomber riescono sempre a segnare, anche se le occasioni e gli assist sono pochi. Entrambi, infatti, sono in cima alla classifica degli attaccanti che hanno avuto bisogno di meno palloni giocati per segnare. I più cinici, insomma.
Gli attaccanti più cinici d’Europa
Ormai da metà agosto si gioca a ritmi forsennati, troppo veloci anche per le statistiche. Così l’ultimo studio disponibile, ripreso da La Gazzetta dello Sport, risale a martedì, prima dell’ultimo turno di campionato. Ma Haaland, al momento il più cinico d’Europa, e Vlahovic non hanno fatto altro che consolidare il trend. Prima dell’ultima partita il norvegese del Manchester City segnava, di media, ogni 15 palloni toccati, ora ne bastano 11,7. A Dusan ne servivano 19. Numeri impressionati perché il terzo in classifica, praticamente doppiato, non è uno qualsiasi, ma un 9 che ha fatto la storia del calcio in Germania: Robert Lewandowski. In questo avvio di stagione al Barça lui segna di media ogni 34 palloni toccati.
A Kane del Tottenham ne servono 42, uno in meno rispetto a Mitrovic del Fulham, che con 5 reti in altrettante giornate segue Haaland come secondo marcatore della Premier. Osimhen segnava ogni 44 palloni giocati, mentre Benzema (67), Lukaku (71) e Abraham (92) sono indietro in questa particolare classifica. Ma si tratta anche di giocatori maggiormente coinvolti nella manovra.