Il direttore generale della Fiorentina, Joe Barone, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
PROSPETTIVE – «Vogliamo portare la squadra al livello della città, quindi in una dimensione internazionale mondiale. Abbiamo bisogno di un po’ di pazienza, ma tutte le componenti del mondo viola spingono in questa direzione. La nascita del centro sportivo è un passo importante, vogliamo che nel gennaio del 2022 i nostri tesserati siano tutti in campo a Bagno a Ripoli. Infine c’è la questione stadio: mi sento ferito profondamente e mi aspettavo qualcosa di più, ma non mi arrendo».
IACHINI – «Abbiamo avuto un rapporto onesto e di massimo rispetto, ma nel calcio bisogna guardare i risultati. Dal punto di vista umano ci è dispiaciuto esonerare Beppe, ma non potevamo fare altrimenti. Si tratta di una decisione condivisa da tutti: Commisso, Pradè e me. Lo dico perché qualcuno, nel tentativo di destabilizzare l’ambiente, ha ipotizzato divisioni all’interno della società. Noi non accettiamo questo tipo di attacchi, da qualunque parte arrivino. E credo che non li accetti neppure il popolo viola. Andiamo avanti».
TANTE SPESE – «Con il centro sportivo e le perdite di questi due primi anni siamo arrivati a oltre 300 milioni di euro, penso sia il più grande investimento nella storia della Fiorentina in così poco tempo. È da febbraio scorso che non entra un soldo a parte i diritti televisivi. Eppure Commisso ci dice di andare avanti a investire. Il presidente ha già messo nella Fiorentina tanti tanti soldi, paga regolarmente tesserati e dipendenti e soprattutto ci mette sempre il cuore. Noi siamo uniti al 100% ed è brutto sentire falsità o cose inventate. Noi rispettiamo tutti, siamo trasparenti e diciamo la verità. Sarebbe giusto ricevere lo stesso trattamento».
PRANDELLI – «La verità è che è stato Prandelli a volere la Fiorentina. Nel nostro primo colloquio non ha chiesto tre anni di contratto e non mi ha detto che ci porterà subito in Europa. Abbiamo parlato di calcio, di rapporti, di allegria, di gruppo. Lui crede nella nostra società che premia la meritocrazia e nel valore dell’attuale squadra. Dopo questo confronto insieme a Pradè abbiamo detto a Rocco che era la persona giusta».
LA NUOVA FIORENTINA – «Le sue idee valorizzeranno i nostri tre attaccanti Vlahovic, Kouame e Cutrone. Il calcio di Cesare farà rendere ancora di più Ribery, che a volte brucia energie inutilmente, esalterà il rendimento di un Castrovilli che è partito alla grande e di Amrabat che era e resta un grande acquisto. Callejon farà qualcosa di speciale e anche Martinez Quarta farà bene».
FUTURO DELLA PANCHINA – «Siamo all’inizio del cammino di Cesare e lui deve lavorare senza avere fastidi di nessun genere, non esiste nessun altro tecnico. Chiedo a tutti i tifosi viola di proteggere Prandelli e di essere al suo fianco, noi come società siamo con lui al cento per cento».
MERCATO – «Milik o Piatek? Abbiamo gli attaccanti giusti, punto e basta. Non vedo l’ora di vederli lavorare con Cesare. A proposito, dopo aver fatto fare esperienza al giovane tecnico Aquilani con Iachini ora abbiamo portato avanti un altro allenatore del settore giovanile e cioè Donadel».