Il Commissario Tecnico del Belgio, Roberto Martinez, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. L’ex allenatore dell’Everton ha parlato di Lukaku e Mertens.
IMPRONTA – «Il Belgio ricorderà a lungo Lukaku e Mertens: almeno 3-4 generazioni di giocatori saranno influenzati dal loro modo di stare in campo. Sono tecnicamente intelligenti, sanno sempre cosa dare alla squadra e come farlo. Dries crea tanto, Romelu è versatile: grazie a loro sappiamo adattarci a mille soluzioni, sono perfetti nel gruppo e incredibili come singoli».
LUKAKU – «Lo conosco molto bene, da quando aveva 19 anni: è un numero 9 unico, sapevo che aveva fame di arrivare in Serie A da molto tempo. Per mesi ha avuto nella testa l’idea di giocare in Italia e lavorare con un allenatore come Conte. Per lui è stato molto importante: ero convinto che Antonio gli avrebbe dato le istruzioni giuste per permettergli di esprimersi al massimo e tirare fuori il meglio delle sue capacità. E così è stato. E non è finita: penso che Romelu possa chiudere la stagione in modo incredibile».
SENZA LAUTARO – «Non sarà un problema per lui cambiare compagno, Lukaku si può adattare a qualsiasi tipo di attaccante che gioca accanto a lui, non ha bisogno di uno o dell’altro. Ha un fisico straordinario, difende la palla, è forte sottoporta, da giovane ha giocato anche sulla fascia: è in grado di giocare in qualsiasi posizione d’attacco con qualsiasi attaccante vicino».
MERTENS – «Credo che abbia preso la decisione giusta: Dries per il Belgio è stato importantissimo in questi anni, se noi siamo arrivati al numero 1 al mondo gran parte del merito è suo. È un giocatore che apprezziamo immensamente: poteva andare in ogni squadra del mondo, poteva scegliere di guadagnare tutti i soldi che voleva. Per me la sua scelta è una storia incredibile che fa bene a tutto il calcio italiano: Dries ha grandissime ambizioni, anche il Napoli ha grandi ambizioni».
DRIES&ROMELU – «Sono già pronti per fare gli allenatori. Sono giocatori intelligenti, conoscono tutti i concetti fondamentali del calcio, hanno grandissima influenza sui compagni di squadra. Per me sono due fenomeni. Possono dare ancora tanto al Belgio e al calcio italiano e sono sicuro che potranno continuare così anche quando saranno allenatori».