Oreste Vigorito, presidente di un incredibile Benevento, ha raccontato a La Gazzetta dello Sport lo splendido momento vissuto dal club campano.
IL MOMENTO – «Madre Teresa di Calcutta diceva che il passato non c’è, il futuro non lo conosciamo: partiamo da oggi. Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza in A e siamo ripartiti dalla B dei record finita la scorsa estate. Abbiamo tenuto gran parte dei giocatori della promozione. Stiamo andando oltre quello che pensavamo e questi punti li meritiamo tutti. Le 4 vittorie esterne? Ci piacciono i record».
SCONFITTE IMMERITATE – «Abbiamo perso con il Sassuolo tirando 34 volte, e col Milan facendolo ben 24 volte, oltre un rigore sbagliato. Non abbiamo mai segnato nonostante abbiamo prodotto così tanto».
ATTACCANTE – «Se penso alla partita che abbiamo appena vinto a Cagliari mi viene da dire che non ci serve nessuno. Ma è possibile che ne arrivi uno. Il nostro direttore sportivo, Pasquale Foggia, è molto attivo. Fino all’anno scorso i calciatori di alto rango non volevano venire, ora le cose stanno cambiando: qui c’è l’ambiente giusto e l’aria buona del Sannio».
INZAGHI – «Il vero segreto è il feeling che si è creato tra lui e Foggia. Hanno giocato insieme. Pasquale era convinto della scelta di Inzaghi. Da noi c’è molto rispetto dei ruoli e questa intesa è importante. Ho detto a Pippo che se lo esonero lo rimetto in campo, ma da centravanti. Quando si allena con la squadra fa ancora certi gol e bisognerebbe vedere come esulta».
SCHIATTARELLA – «Innanzitutto è un napoletano, come Roberto Insigne e Riccardo Improta. Quindi gente che sente anche il territorio. Schiattarella è riuscito a far venir fuori il suo spirito da combattente. Alla Spal giocava in un altro ruolo. Qui è la guida e una grande persona».
BONUS – «Non sono uno di quei presidenti che dopo una vittoria dà il premio partita, ma dopo la promozione ho dato un premio, non era previsto».