Sono in tanti quelli che si stanno chiedendo chi ci sia dietro DAZN, l’app digitale che insieme a Tim si è assicurata i diritti per la prossima Serie A, battendo la concorrenza di Sky. Come riportato da la Repubblica, si chiama Leonard Blavatnik ed è un imprenditore ucraino di 64 anni, che ha costruito la sua fortuna negli Stati Uniti. Studi di computer science alla Columbia, un paio di lavori per i grandi magazzini Macy’s e la società di revisione Arthur Andersen, e poi la fondazione della prima società, la Access Industries.
Ramificazioni
Un patrimonio da 25.2 miliardi di dollari, che lo rendono il 45° uomo più ricco del mondo secondo Forbes. Miliardi che ha accumulato grazie all’acquisizione di numerose aziende di metalli pesanti in Ucraina, privatizzate dopo il crollo dell’Urss. Nel 2010 ha comprato il colosso della chimica statunitense LyondelBasell, quintuplicando il suo valore dagli 1.8 miliardi di investimento iniziale; l’anno dopo è passato alla Warner Music, lanciando il mercato dello streaming. Blavatnik possiede poi partecipazioni in diverse app digitali come Snapchat, Spotify e Zalando.
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Le passioni
Il vero focus di Blavatnik, però, è l’arte. Come riportato da Il Corriere della Sera, è proprietario del Theatre Royal Haymarket, uno dei teatri più antichi di Londra. Ha donato 50 milioni di sterline alla Tate Modern, dieci al Victoria & Albert Museum e altri 25 alla Carnegie Hall. Numerosi, poi, i sovvenzionamenti alle università di Oxford, Yale e Harvard, dove ha conseguito un master in Business Administration. Ora Blavatnik sta affrontando una nuova sfida, portare il mondo dello streaming nello sport. Il Covid ha colpito anche lui, con 8 milioni di abbonamenti riturati, ma DAZN negli ultimi mesi si è consolidata come una realtà capace di garantire sempre più eventi: la Formula 1 per la Spagna e la Champions League per la Germania.