Kevin-Prince Boateng, attaccante di proprietà della Fiorentina in prestito al Besiktas, ha parlato quest’oggi a Sky Sport: «L’esperienza al Barcellona? Pentito no, però non era il trasferimento migliore in quel momento. Solo che è difficile dire no al Barcellona. Io volevo giocare di più ma davanti avevo dei fenomeni. Però poter dire che ho giocato titolare al Camp Nou con la maglia del Barcellona fa curriculum (ride, ndr)».
FIORENTINA – «Non lo so cosa succederà. Sono vicino a loro in questa situazione difficile. Parlo con tutti, con Vlahovic e con gli altri giocatori. Sono nel mio cuore anche se non hanno visto il vero Boateng. C’è rammarico di non averlo fatto. Ero arrivato con grande voglia ma a volte non si sa come mai le cose vanno in un certo modo. Se ci sarà la possibilità di tornare, io lo farò con la voglia di spaccare il mondo».
I GIOVANI VIOLA E GLI INSEGNAMENTI – «Queste cose da fuori non le vedi, non sono cose che si esibiscono per fare più tifosi. Io lo faccio con il cuore, ho visto giocatori con tanto potenziale e ho provato a dargli delle dritte. Chiesa, Vlahovic, Castrovilli: prima di fermarsi avevano fatto un grande campionato. Hanno un futuro luminoso».
GOL PIÙ BELLO DELLA CARRIERA – «Facile. Con il Milan contro il Barcellona: è il gol più bello della mia carriera fino ad adesso».
SQUADRA CHE RICORDA CON AFFETTO – «Devo dire sempre il Milan. Nei miei tre anni c’era un ambiente bellissimo, l’affetto lo sento ancora. Ma devo dire che anche a Firenze ho sentito tanto stimolo e tanto affetto».
PARTITA PIÙ PAZZA – «Lecce-Milan 3-3. La settimana prima mi avevano detto che non ero professionale e mi hanno messo in panchina. Io mi scaldavo con Aquilani e mi disse: ‘Qua ci vuole un miracolo’. Io gli dissi: ‘Tranquillo, ci penso io’. E poi ho fatto tripletta».
PIÙ FORTE IBRA O MESSI – «Sono tutte due fortissimi. Ognuno a modo suo».