Boateng: «Galliani mi dedicava le canzoni per convincermi ad andare al Monza»

by Redazione Cronache

Kevin Prince Boateng non è mai un personaggio banale. L’attaccante del Monza lo ha dimostrato anche nel corso dell’intervista ai canali social della Lega B, in cui ha affrontato tanti temi.

CORTEGGIAMENTO – «Galliani mi chiamava ogni giorno, mi dedicava le canzoni. Mi ha corteggiato, sa come sono fatto, sa che sono un uomo di cuore e mi ha convinto».

SERIE B – «Non è un campionato facile per nessuno. Non ci sono partite facili e non ci sono risultati scontati. Poi contro il Monza tutti fanno la partita della vita, sanno che abbiamo qualità e ci vogliono rendere difficile la vita».

BROCCHI E NESTA – «Non è una cosa insolita, ci siamo affrontati ma per me è il mister e così lo chiamo. Il rispetto viene prima di tutto. Con Sandro invece è stato speciale. Per me è un allenatore troppo figo, è stato emozionante ritrovarlo».

IL FIGLIO MADDOX – «Per l’età che ha è più forte di me. Io all’età sua non calciavo così bene. Per me può scegliere la vita che vuole, può fare quello che vuole ma si sveglia già con la palla e ha sempre quello in testa».

MARADONA – «Ho letto una frase che per me è emblematica. Non dobbiamo pensare a cosa ha fatto Maradona per se stesso ma cosa ha fatto per gli altri. Ha fatto tanto. E’ stato il numero uno in campo ma è stato ancor di più fenomenale fuori. Perché non ho mai sentito un compagno lamentarsi, ho sempre avuto notizie di gesti fuori dal comune. Si è parlato tanto di lui, nel bene e nel male, ma noi dobbiamo ricordare come abbia influenzato le nostre vite, e lo ha fatto e lo farà sempre».

IL COMPAGNO IDEALE – «Ho girato tante squadre, è uno dei pro e dei contro di questo sport. Diciamo che ho legato quasi sempre con tutti ma quello con cui mi sono trovato meglio è forse Rakitic».

FUTURO – «Quando smetterò proverò ad aiutare gli altri calciatori, per evitare che commettano gli errori che ho commesso io. Non so quale possa essere il ruolo, se procuratore, agente, non lo so. So che voglio dare una mano agli altri. Razzismo? Non si finisce mai, non si va mai a dormire in quella sfida perché c’è tanto da fare per rendere questo mondo un po’ migliore».