Victor Boniface è uno degli attaccanti di cui più si sente parlare in questi giorni. Oltre a essere un grande bomber, è diventato anche un personaggio. Simpatico e solare, rilascia interviste in cui non dà quasi mai risposte banali, tipo quelle che si sentono di continuo: “Sì, segno ma l’importante è il gruppo”, “Vittoria importante? Sì ma pensiamo alla prossima…” ecc. ecc.. No, Boniface non è così. Solare e sorridente, abbiamo detto: eppure qualche anno fa ha passato un periodo delicatissimo in cui ha seriamente rischiato di perdere l’equilibrio e cadere in un brutto vortice.
La storia di Boniface
Nel 2019 Boniface è al Bodø/Glimt. A marzo ha un serissimo infortunio: rottura del legamento crociato. Sta fuori da marzo a settembre 2019. Poi torna, vince il campionato con il Bodø/Glimt: un traguardo storico per il club perché è il primo campionato vinto in 104 anni di storia. Quindi i giocatori fanno festa. Ma festa… di quelle come si deve. Succede che però il giorno dopo una festa, c’è l’allenamento perché la stagione non è ancora ufficialmente finita. Boniface si sveglia e sente che nello stesso ginocchio che era andato ko un anno prima c’era qualcosa che non andava. Poi il rigonfiamento. Approfondisce e capisce. Il legamento ha ceduto di nuovo nel momento in cui sembrava pronto per il salto. Boniface aveva infatti tra le mani anche un’importante offerta, quella del Club Brugge, ma ovviamente salta tutto. E il peggio doveva ancora venire.
«Avevo perso ginocchio, mamma e il Brugge»
Per Boniface stava per arrivare il dolore più tremendo per ogni essere umano. In quel periodo, infatti, Boniface perde la madre. La persona a cui era più legato. Victor infatti era cresciuto insieme a lei e a sua nonna, e in quel momento, già di per sé difficilissimo per un ventenne in rampa di lancio, si trova senza la sua figura di riferimento. Quindi: buio. «Avevo perso il Brugge, avevo perso il ginocchio, avevo perso la mamma. Non avevo più interesse nel giocare a calcio. Avevo praticamente smesso». Immaginatevi, un ragazzo in una situazione del genere: «Avevo smesso la dieta, iniziai a mangiare di tutto, a far festa e bere. Cercavo qualsiasi cosa che mi rendesse felice».
La seconda chance di Boniface
Dalla depressione alla risalita. Anche, o forse soprattutto, grazie alla nonna, altra figura fondamentale nella vita di Victor, Boniface ha trovato la forza di ripartire in un’altra piazza che, come il Bodø, ha trovato il modo di vivere momenti magici: l’Union Saint-Gilloise. Fa 15 gol in stagione, diventa capocannoniere dell’Europa League 22/23. E attende finalmente la seconda chance. Quella che prima o poi arriva a tutti quelli che non mollano e tornano a sudare per i propri sogni. Lo chiama il Bayer Leverkusen, la squadra che oggi anche grazie a lui è in testa alla Bundesliga, con 5 punti di vantaggio sul Bayern e il secondo miglior attacco d’Europa.
La nonna diventata virale sui social
Il 23 dicembre ha compiuto 23 anni e ora ha tutto un futuro da scrivere. Da protagonista. La nonna lo segue sempre ed è pure diventata virale sui social dopo che Victor l’ha portata negli spogliatoi e l’ha fatta presentare a tutti i suoi compagni. I video hanno fatto il giro del web, come quello di quando esulta e urla il cognome di suo nipote dopo uno dei tanti gol. Per adesso ne ha fatti quindici da inizio stagione. È a -2 dal record di gol personale, ma siamo solo a metà stagione.