Ariedo Braida, ex dirigente di Milan e Barcellona, ha parlato in un’intervista esclusiva a Libero, soffermandosi sul suo periodo in rossonero.
GATTUSO – «Rino è un grande uomo e non avevo dubbi che potesse fare benissimo anche sulla panchina del Napoli. Ha idee e personalità per reggere le pressioni di una piazza del genere. D’altronde parliamo di un professionista dallo spessore umano eccezionale, basti pensare al gesto di rinunciare a due anni di contratto purché i suoi collaboratori fossero pagati, quando lasciò il Milan. Da giocatore, poi, quante vittorie insieme. ll primo anno con Zaccheroni giocava poco ed era scontento, così un giorno lo presi da parte e gli dissi: ‘Ragazzo, vedi che noi ti abbiamo preso per giocare 10 anni al Milan. I campioni sanno aspettare l’occasione giusta’. E fu così, perché da quel momento scattò in lui una consapevolezza diversa, che l’ha portato a essere uno dei centrocampisti più forti al mondo per un decennio».
PIOLI – «I rossoneri hanno trovato la formula giusta e centrato grandi risultati. Rangnick è sicuramente bravo, ma Pioli meritava la conferma. La differenza l’ha fatta poi un campione vero come Ibra».
IBRAHIMOVIC – «Finché ce la fa fisicamente, Ibra sarà sempre decisivo. E lo ha dimostrato nonostante a ottobre compirà 39 anni. Lo svedese è sempre stato un campione assoluto. Con gli anni è poi maturato nella leadership. Da ragazzo non aveva la piena consapevolezza delle sue qualità. Adesso invece ha raggiunto la totale maturità psicologa e tecnico-tattica, diventando un punto di riferimento per tutti. Compagni, tifosi e allenatore. Un aneddoto? Zlatan ha una personalità molto forte e cerca di imporre a tutti la sua voglia di vincere. Sempre e comunque. Ha la cultura del successo e la trasmette in maniera fortissima ai compagni durante gli allenamenti. Proprio la sfrontatezza è uno dei suoi segreti: si sente al centro del mondo e trascina chi sta intorno a lui».
RITORNO AL MILAN – «Si è parlato, ma sono solo voci. Non c’è stato nulla di concreto. Mi piacerebbe tornare, il Milan è il Milan, ce l’ho nel cuore».