a cura di Cosimo Bartoloni, Giacomo Brunetti, Andrea Consales, Matteo Lignelli e Francesco Pietrella
Cinque storie del Brasile.
Tite, come viene chiamato il commissario tecnico Adenor Leonardo Bacchi, 61 anni, è nato in una famiglia di origini italiane nel modenese
Sarà l’ultimo Mondiale di Thiago Silva?
Per Thiago Silva sembra che il tempo non scorra. Era un fenomeno quando è arrivato al Milan, oltre 10 anni fa, vincendo lo scudetto del 2011 con Max Allegri in panchina ed è ancora oggi, a 38 anni, uno dei difensori più forti in circolazione. A Londra, sponda Chelsea, o con la Nazionale brasiliana di cui è il capitano. Impressionante il fatto che lui e Neymar siano gli unici due giocatori delle due precedenti edizioni del Mondiale, con la ‘piccola’ differenza che O Ney è 8 anni più giovane. Al ritiro? Per ora preferisce non pensarci, ricordiamo però che c’era andato molto vicino nel 2005, nel periodo in cui era passato in prestito dal Porto alla Dinamo Mosca. In Russia, infatti, gli venne diagnosticata la tubercolosi e fu costretto a operarsi per non perdere un polmone. Isolato per mesi tra casa e ospedale, era tornato in Brasile deciso a lasciar perdere. Cosa gli ha fatto cambiare idea? Un ‘discorsetto’ della mamma. Può anche darsi che non sia la sua ultima Coppa del mondo, chissà. in ogni caso godiamocelo più possibile.
Chi si rivede: Lucas Paquetá
Se c’è una cosa che mi ha sorpreso parecchio quando ho ripreso a giocare all’Ultimate Team dopo diversi anni (nello specifico era Fifa 22) è aver trovato un Lucas Paquetá fenomenale. Evidentemente grazie al buon rendimento a Lione era uscita una ‘carta’ parecchio forte. Una bella differenza rispetto al giocatore che avevamo visto in Italia. Arrivato al Milan dal Flamengo nell’estate del 2019 per oltre 30 milioni di euro, era partito bene salvo incepparsi già dalla seconda stagione. Tant’è che nessuno l’ha mai rimpianto mentre il Lione metteva sul piatto una ventina di milioni. Poi in Ligue 1 è esploso: nel 2021, dopo aver chiuso il campionato con 10 reti e 7 assist, è entrato nella top 11 del torneo; l’anno scorso è stato votato come miglior straniero. Motivo per cui il West Ham ha deciso di spendere una cifra record (per loro) pur di averlo: oltre 61 milioni (tra i 4,5 e i 7 a seconda dei bonus quelli che andranno al Milan, che si era accordato per una percentuale sulla futura rivendita). Dal 16 di ottobre non gioca per un infortunio alla spalla, ma ha fatto di tutto per esserci in Qatar. Trequartista o ala, a 25 anni è al picco della carriera e vorrebbe iniziare a mettere in bacheca qualche trofeo.
Vinicius Junior, il possibile crack
Ventidue anni, stella del Real Madrid che trascina ogni settimana con gol e assist, campione d’Europa e di Spagna in carica: di sicuro Vinicius Junior si candida per essere uno dei possibili ‘crack’ del Mondiale. Il pubblico lo aspetta, lui sogna di essere decisivo proprio come nell’ultima finale di Champions (anche se stavolta non potrà godersi un sigaro insieme a Carlo Ancelotti). Aver visto il compagno di squadra Karim Benzema ricevere il Pallone d’oro gli avrà dato ancora più carica per affrontare l’appuntamento in Qatar. Da bambino, come molti del suo Paese, ha iniziato col Futsal e con le partitelle per strada affrontate un dribbling alla volta. A 7 anni si è unito al Canto do Rio Football Club, nella parte meridionale di Sao Goncalo, la sua città natale, a 10 era già al Flamengo. A 18 il Real Madrid, dove viene impiegato soprattutto da ala sinistra, gli aveva fatto firmare il primo contratto. Una delle squadre del suo idolo Robinho. Nel tempo libero? Nba e videogiochi. In quelli ‘calcistici’ utilizzava sempre Messi, chissà se s’incroceranno nei prossimi giorni.
Éder Militão, una vita contro i pregiudizi
Oltre che uno dei difensori più forti del momento, Éder Militão è anche un tipo particolare. Uno così timido che durante la presentazione ai media con il Real Madrid ha sofferto di vertigini. A vedere la potenza con cui affronta gli attaccanti avversari non si direbbe. Arrivato a 24 anni al primo appuntamento Mondiale, è deciso a conquistarsi anche in Nazionale lo spazio da protagonista che ha in Spagna. A sacrificarsi più degli altri per dimostrare quanto valga, ci è abituato avendo iniziato, tra forti pregiudizi, nella scuola calcio di suo padre, Valdo Militão, ex giocatore del Corinthians. Nato a Sertãozinho, nello Stato di San Paolo, passava le giornate in bicicletta o a far volare il suo aquilone, finché non si è accorto che giocare a calcio era qualcosa che lo rendeva felice. E in cui era particolarmente bravo. Il padre lo aveva capito parecchio prima e il piccolo Éder è finito nel vivaio del San Paolo. Dopo sono arrivate Porto e Real Madrid.
Pedro: flop incredibile in Serie A, eroe della Libertadores
Ronaldo il Fenomeno ha detto che forse sarebbe stato meglio chiamare Endrick, attaccante 16enne del Palmeiras visto che è lui che rappresenterebbe il futuro della Nazionale brasiliana. Molti altri, sono rimasti increduli di fronte all’esclusione di Gabigol, che noi ricordiamo soprattutto per il deludente trasferimento all’Inter, ma che in realtà in Brasile è rinato con la maglia del Flamengo. Alla fine, però, ha perso il ballottaggio con un flop forse ancora più clamoroso della serie A, oggi suo compagno di squadra: Pedro Guilherme Abreu dos Santos. Sì, quel Pedro ingaggiato dalla Fiorentina a inizio settembre 2019 e rispedito in Brasile, al Flamengo, solo quattro mesi più tardi. Per lui, che oggi ha 25 anni, un’ora totale di gioco spalmata in quattro spezzoni di gara, senza combinare niente di buono. In patria, invece, è cresciuto stagione dopo stagione fino a diventare, con 12 reti, il capocannoniere dell’ultima Libertadores vinta dal Flamengo. Non sarà facile avere spazio tra i tanti attaccanti convocati da Tite, lui se non altro può contare su un buon fisico e sui 185 centimetri.