Durante la vigilia di Brescia-Sassuolo, Diego Lopez si è espresso sulla situazione che sta colpendo l’Italia, parlando anche delle insidie che il Sassuolo nasconde:
«Penso che sia una situazione complessa non solo per i calciatori, ma anche per noi. Questo è vero, ma c’è questa norma dello Stato difficile da mantenere in campo. Il nostro è un sport di contatto, non penso che lì si possa rispettare. Domani, quando arriveremo allo stadio, ci faranno anche il test».
SULLA SITUAZIONE – «Più che paura direi rispetto, ci sono già state tante vittime. Dobbiamo sentire ed ascoltare quello che ci dicono i dottori, ma soprattutto lo Stato. Dobbiamo rimanere con la massima allerta, tutti possiamo prendere il virus. Dobbiamo cercare di fare attenzione. Non abbiamo paura, ma dobbiamo fare attenzione».
SULLA PARTITA – «Col Cagliari mi è già capitato di giocare a porte chiuse. Non è semplice, è un ambiente surreale dove è difficile tutto: sembra un’amichevole del giovedì. Nel momento della partita bisogna incitare, parlare di più. Bisogna fare molta più attenzione».
SUI TANTI TIRI IN PORTA IN ALLENAMENTO – «Non lo considero un limite, in questa squadra c’è gente che ha un bel tiro. Bisogna insistere, può essere un’arma determinante. Bisogna sfruttarlo di più, per quello insisto con i tiri da fuori. A volte capita un tiro non eseguito bene, ma che può terminare in rete».
SU TONALI – «Io sono un allenatore che guarda molto il campo, è lì che bisogna parlare. Ho fatto alcune partite senza Tonali, senza il portiere. L’importante è che tutti siano pronti, non devono inviare messaggi a nessuno».
SULLA SQUADRA – «Sto costruendo un Brescia per fare punti. Per poterlo fare devi fare bene in entrambe le fasi. Bisogna essere seri, fare bene le due fasi e curare i particolari. Sarà questa la strada da percorrere».