Brescia, i tifosi chiedono il ritorno di Corini

by Cesare Ragionieri

Dopo la pesante sconfitta del Brescia contro la Roma, il gruppo Ultras Brescia 1911 ex Curva Nord ha scritto una lettera aperta al presidente Massimo Cellino in cui ha chiesto di riportare in panchina Eugenio Corini. Questo il testo integrale della lettera dei tifosi:

«Caro presidente, Le scriviamo a pochi mesi dall’inizio di un campionato che -sulla carta- avrebbe dovuto essere uno dei più importanti, entusiasmanti e partecipati (almeno per noi). Lo facciamo in maniera civile, pacata, e -ci auguriamo- costruttiva; questo nonostante la pesante sconfitta e lo spettacolo offerto oggi dalla squadra. Le scriviamo perché a Brescia si respira già aria di ultima spiaggia. Sempre più tifosi sono infatti delusi dalla classifica, dai risultati (in particolar modo per come sono arrivate le ultime sconfitte), e soprattutto dall’inaspettato cambio di panchina. Sia chiaro: nessuno contesta Grosso, che probabilmente è una bravissima persona, un professionista estremo e con le palle (lo ha dimostrato pochi giorni fa allontanando la “star” del momento, e questo nonostante la difficile situazione), e un ottimo allenatore (in ogni caso non saremo certo noi a giudicarlo, nemmeno se la situazione dovesse precipitare ulteriormente). Tuttavia, se molti tifosi si sono già arresi, un motivo c’è, e non è da ricercare solamente nelle ultime pesanti sconfitte. L’idea comune infatti è che questa squadra era, è e sarà sempre la squadra di Eugenio Corini, che forse ha fatto qualche errore quest’anno, ma di certo non quanti ne hanno fatti altri, soprattutto in società (se vuole Le possiamo fare un lungo elenco, a cominciare dal fatto che avete messo l’Atalanta in fascia alta!!!). Caro presidente, in questo momento potremmo toglierci molte soddisfazioni, visto come ci ha trattato. Noi però abbiamo a cuore la nostra Maglia, e vedere il Brescia naufragare mestamente in questo modo, proprio non lo sopportiamo e non lo accettiamo. Per questo La preghiamo con tutto il cuore di richiamare l’unica persona in grado di far giocare questa squadra con dignità e alla pari degli avversari; l’unica persona che ha saputo regalarci delle emozioni che non avevamo più provato -almeno negli ultimi anni; l’unica persona che ha saputo rinnovare speranze ed entusiasmi ormai sopiti; l’unica persona che ha saputo darci un’altra ragione di vita in un momento storico, in una categoria e in uno stadio che ci penalizzano oltremisura (ne sa niente Lei?); l’unica persona che potrebbe affrontare il Derby per antonomasia con la Mentalità vincente, proprio perché conosce i giocatori come nessun altro! Caro presidente, Le scriviamo a nome nostro e di pochi altri, ma siamo convinti che questo pensiero sia ormai quello di tanti, se non di tutti. Lei non è abituato alle critiche (soprattutto a quelle pubbliche), lo sappiamo bene. Forse però è arrivato il momento in cui qualcuno Le dica in faccia le cose come stanno, visto che nel Suo “entourage” fino ad ora nessun altro ha avuto -evidentemente- il coraggio di farlo (almeno non ci risulta). Caro presidente, non siamo in cerca di rivincite, non siamo in cerca di gloria personale, e non vogliamo neppure prenderci dei meriti. Inoltre, nel caso in cui richiamasse Corini e le cose non dovessero migliorare come tutti si aspettano, dopo questo pubblico appello potrà anche incolparci (se non avesse ancora capito, abbiamo le spalle molto larghe) per una scelta tanto ovvia quanto necessaria. Caro presidente, a questo punto ci aspettiamo che già in settimana accada un primo miracolo (del resto il Natale è vicino). E anche se il nostro gruppo -a causa di “strategie” societarie incomprensibili e controproducenti- non sarà presente fisicamente durante il Derby (Si ricordi però che col cuore siamo sempre là), ci auguriamo che sabato prossimo ne accada un secondo, più ovvio e sentito del primo. In realtà ne avremmo in mente anche un terzo, relativo a un settore popolare a prezzi finalmente popolari, ma ci sembrerebbe di chiederLe troppo in questa fase così difficile per tutti, e Lei di certo non è Babbo Natale… Avanti Brescia Sempre!».