In una diretta instagram con Fantacalcio.it, Luca Cigarini ha parlato delle sue esperienze passate e di presente al Cagliari. Cigarini, inevitabilmente, è stato interpellato sulla questione fantacalcio, svelando parte della sua squadra:
SUL FANTACALCIO – «Mi è sempre piaciuto sin da quando ero bambino, le prime volte lo facevamo in tre, con papà e mio fratello, e mi facevano prendere Zidane altrimenti non giocavo. L’ho fatto sempre, con gli amici d’infanzia o con i compagni di squadra. Mi ha tenuto sempre unito ad amici di una vita, è una cosa per me sacra».
IL BOMBER DEL FANTACALCIO – «Quale fantacalcio, ne faccio tanti (ride, ndr). Quest’anno io e Viviano abbiamo puntato su Immobile e ci abbiamo preso alla grande, ma il giocatore di cui sono follemente innamorato è Ilicic. Attualmente per me è il giocatore in Italia più forte».
L’ESPERIENZA AL SIVIGLIA – «Diciamo che doveva essere una tappa fondamentale della mia carriera, ci sono andato dopo un anno di Napoli, dove le cose sono andate abbastanza bene, ma non proprio come volevo. Magari ero giovane, non ero ancora all’altezza di quei palcoscenici, quella è stata la prima batosta che ho preso. A Siviglia dopo due mesi in cui le cose erano andate abbastanza bene nonostante l’eliminazione in Champions, giocavo ma non ero al massimo della forma. Poi è cambiato l’allenatore e da lì è nata la vita turistica».
IL RIMPIANTO PIÙ GRANDE – «Arrivare in una piazza come Napoli non pronto. Come partita? La semifinale dell’Europeo Under 21, Italia-Germania, perdemmo 0-1, li massacrammo ma uscimmo. È stato un grande rimpianto e spesso me lo sogno ancora».
PEREIRO – «Pereiro è poco che è con noi, ha fatto un mese di calcio vero ed è arrivato in un momento in cui la squadra non andava. Con la palla ci sa fare veramente, viene da un campionato diverso e ci vuole tempo per adattarsi. Ma le qualità non si discutono assolutamente. Anche in partita, quando chiamato in causa, ha fatto giocate davvero interessanti».
ALLENATORI – «Ne ho avuti parecchi, una ventina. Uno di cui avrò sempre un ricordo positivo è Ranieri. Fu il primo a darmi totale fiducia ai tempi di Parma, con lui raggiungemmo una salvezza quasi disperata. Con il mister e Giuseppe Rossi ci salvammo in maniera miracolosa.
SU PEPITO ROSSI – «Secondo me se lui fosse stato integro, sarebbe stato per qualche anno tra i primi 5 attaccanti al mondo. Aveva qualità, aveva tutto. Io giocatori così forti e determinanti non li ricordo».