Il tecnico del Cagliari Eusebio Di Francesco interverrà a breve in conferenza stampa per rispondere alle domande sull’impegno dei rossoblù contro il Crotone, previsto per domani alle 12.30.
CAMPIONATO – «Siamo preoccupati per tanti motivi, bisogna essere molto attenti e un pizzico fortunati per evitare di portare in casa situazioni davvero complicate. Sicuramente questo può condizionare sia il lavoro settimanale che nella partita, ma dobbiamo essere bravi ad adeguarci alle indicazioni che ci vengono date dagli esperti».
SU GODIN – «Anche oggi si è allenato con continuità, oggi mi ha dato risposte positive ma domani decideremo insieme per il suo impiego».
SU PISACANE – «Fabio si sta allenando veramente bene, con grande applicazione e disponibilità: lo ritengo un centrale, poi magari se decidessi di modificare lo schieramento difensivo anche a 3 tornerebbe sicuramente utile. Ma non è un terzino, per me».
SU MESSIAS – «L’ho affrontato l’anno scorso in Coppa Italia con la Samp, mi aveva fatto una grande impressione: mi ricorda molto Defrel quando arrivò da noi a Sassuolo».
FASE DIFENSIVA – «Le grandi prestazioni nascono da una grande fase difensiva: dobbiamo migliorare ma sono contento di quello che fanno i ragazzi. Dobbiamo abbassare il livello di gol presi, peccato non aver avuto Diego in alcuni allenamenti».
MARIN E ROG – «I due mediani sono fondamentali per l’equilibrio di questa squadra, devono sostenersi in ogni azione cercando di spingere anche la squadra in avanti quando c’è la possibilità. Stanno crescendo, migliorando come intesa ma devono e possono fare ancora meglio di quello che stanno facendo. In ogni caso io guardo più alla squadra e non al singolo».
SOTTIL-OUNAS – «Non so ancora cosa farò a livello di 11 titolare, vedremo. Prima mi contestavano il fatto di voler fare sempre un gol più degli altri, di essere troppo zemaniano, ma vedo che ora va molto di moda…scherzi a parte, vi dico che quando sono arrivato in Europa con il Sassuolo siamo stati una delle migliori difese: deve tornare il valore della difesa italiana. Soprattutto dobbiamo essere più specifici nell’analisi, anche noi allenatori, a prescindere dai gol fatti o subiti».