Cagliari, Zenga: «Fatta la scelta per il portiere. Nainggolan un top player, Joao Pedro…»

by Redazione Cronache

Walter Zenga, allenatore del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha affrontato diverse tematiche.

ISOLAMENTO – «Sono isolato dall’8 marzo, il giorno dopo un test con l’Olbia: il Cagliari è stato il primo club a suggerire ai suoi giocatori due settimane di autoisolamento preventivo e nel frattempo abbiamo iniziato a studiare tre ripartenze differenti. Ripresa smart working: attività a casa con supervisione del preparatore atletico. Ripresa a gruppetti, basata sul ricondizionamento. Ripresa ottimistica: tutta la squadra in campo. Per ora, primo protocollo: nessuna ripresa effettiva, solo attività a casa».

SQUADRA – «Dal 7 marzo non ho più sentito un giocatore, li ho mollati e lasciati in pace con le famiglie: ce l’hanno tutti qui, l’unico senza sono io. Sto facendo corsi di leadership online, su Wyscout ho studiato i profili tecnici e personali dei giocatori. Ho uno svantaggio rispetto agli altri 19 allenatori, sono appena arrivato: devo ridurre velocemente questo gap. Quanto serve per tornare in forma? Dai 30 ai 45 giorni. Ma stavolta senza amichevoli».

PORTIERI – «Chi il titolare? Guardate il Liverpool, un titolare solo non va bene: noi con Cragno, Olsen, Rafael e Ciocci siamo a posto. In testa ho già un’idea, ho scelto ma prima ne parlerò con loro ovviamente».

NAINGGOLAN – «Radja è un top player che ha intelligenza, corsa, qualità, tiro. Può stare dove vuoi, anche davanti alla difesa, però io gli cercherò un posto fisso: quello dove potrà rendere al cento per cento».

JOAO PEDRO – «Uno che fa 16 gol… gli ho detto che nelle prossime 13 partite me ne deve segnare altri 16, lo voglio dire anche davanti a tutti».

CORONAVIRUS – «Guardi, io oggi penso solo che vorrei non vedere più bare portate via dai militari, sentire di fabbriche chiuse, di gente senza lavoro. Se riprende il calcio vuol dire che riprende un po’ di vita e allora accetteremo quello che sarà».

TEMPISTICHE – «Nel caso la vedo dura finire entro giugno, più facile sfondare su luglio, e allora: le vacanze? Chissenefrega delle vacanze. Dobbiamo giocare a Ferragosto? Giochiamo a Ferragosto. Quattro partite alla settimana? Giochiamole. Non sapere quando mi servirà tutto il lavoro che sto facendo è dura, preferirei mi dicessero: fino a fine maggio non se ne parla».