Campionato a rischio. Se non si gioca a maggio può saltare tutto: ecco come

by Redazione Cronache

Dopo l’eloquente prima pagina di Tuttosport, anche La Gazzetta dello Sport stamani in edicola parla del possibile stop del campionato. Ieri per la prima volta è stato discusso di come gestire l’eventuale stop al campionato. Probabilmente verrà deciso tutto in una riunione prima di Pasqua, alla quale dovranno partecipare tutte le parti in causa.

I tagli agli stipendi

Il lavoro dell’Assemblea di Lega si è concentrato su come abbattere i costi degli ingaggi dei giocatori, in A pari a 1,3 miliardi di euro. Ci sono due ipotesi: non pagare gli stipendi per il periodo di tempo non lavorato o richiedere uno sconto proporzionale

Il possibile stop

A stabilire se sarà possibile tornare in campo saranno le condizioni sanitarie. Sono i numeri di un’emergenza che cresce ad avere spaventato club e Lega, inizialmente ottimisti sulla ripresa del torneo. Ora l’umore è decisamente più cupo e la prudenza è imposta dalle ultime notizie. Se gli effetti del virus saranno finalmente contenuti si potrà tornare a parlare di date, allenamenti, e ritorno in campo, argomenti che ieri nessuno ha sollevato. Se entro Pasqua ci saranno notizie migliori si tornerà al primo scenario: due settimane almeno per riattivare i muscoli e recuperare la condizioni e nuovo start del campionato a maggio, più facile tra il 9 e il 16, con una distribuzione dei turni ancora da definire nel dettaglio ma fattibile.

Cosa succede nel caso si fermi la Serie A

In caso di stop la possibilità più verosimile resta quindi la cristallizzazione dell’attuale classifica, la non assegnazione del titolo, le retrocessioni bloccate: due club salirebbero dalla B per una Serie A 2021-2022 che diventerebbe a 22 squadre, da ridurre a 20 nella stagione ancora successiva.