Cosa ci fa un cannone da neve, uno di quelli che troviamo in montagna sulle piste da sci, nello stadio del Sassuolo? Abbiamo scoperto che al Mapei Stadium stanno utilizzando un metodo innovativo per dare ai giocatori il miglior campo possibile. Anche perché, lo stadio di Reggio nell’Emilia, condiviso con la Reggiana, è un impianto che vive 365 giorni l’anno con altre competizioni ed eventi.
Quindi, cosa fanno questi cannoni? Sono 6 in totale e gli agronomi dello stadio li chiamano “ventoloni”. sono utilizzati al fine di eliminare i prodotti chimici dalla cura dei tappeti erbosi. Abbiamo parlato con Gianni Casini, agronomo dell’azienda Paradello, che è colui che si occupa del campo di Sassuolo e Reggiana e ci ha spiegato… perché quei cannoni non sono soltanto nelle piste da sci.
D’estate viene utilizzata la nebulizzazione dell’acqua come schermo, composto quindi dalle goccioline, per proteggere il campo dai raggi solari, abbassandone quindi la temperatura. E vi chiederete: ma non bastano i normali sistemi d’irrigazione? No, perché le normali gocce d’acqua con cui viene annaffiato il campo con il metodo classico fanno da lente e quindi surriscaldano ancora di più il terreno di gioco. D’inverno, invece, la ventilazione soffia via le gocce che si formano con la rugiada per scacciare i microfunghi pericolosi per la salute dell’erba.
Pensate che sui macchinari sono poi collocate delle vere e proprie stazione meteo che ne regolano l’attivazione a seconda delle condizioni climatiche. Questi particolari cannoni sono prodotti dall’azienda WLP e la Mapei ha creato una struttura ad hoc per il loro funzionamento dentro lo stadio, dopo uno studio a livello internazionale delle soluzioni per rendere il proprio manto erboso ai massimi livelli europei. È anche da questi dettagli che passa la crescita del calcio italiano.