di Gabriele Codeglia
Caro Raymond Domenech,
‘twittavi’ così, poco tempo fa:
«Bravo al PSG per questa bella emozione e grazie a Gasparini per le sue sostituzioni a fine gara. Questa partita ha dimostrato come la leggenda degli ‘allenatori italiani grandi tattici’ resti sempre una leggenda. Tuchel ha avuto più successo».
Dispiace.
Dispiace perché sei un professionista. Hai conseguito il patentino da allenatore. Dopo una carriera da giocatore più che onorevole. Lione, Strasburgo, Paris Saint-Germain, Bourdeaux, Mulhouse. Un totale di 432 presenze e 15 gol in Ligue 1. Possiamo definirlo un bilancio ottimo per un terzino. Campionato francese che hai vinto per due volte, altrettante quelle in cui hai trionfato nella Coppa di Francia, più una Supercoppa nazionale.
Da allenatore il palmarès è un pochino più scarno: soltanto una Division 2 con il Lione nel 1988-1989.
Va dato atto che il coraggio e il pelo sullo stomaco, però, non ti mancano di certo. Il pulpito assume forme strane, a volte, quando il sacerdote da cui vi parla non ha le credenziali per poterlo fare.
Chiusa la parentesi sulla panchina dell’OL, nel 1993, ti guadagni quella della nazionale francese Under-21. Ben undici anni consecutivi alla guida dei giovani galletti.
Falsa partenza
Già il 15 aprile del 1994 arrivano le prime avvisaglie. Siamo a Montpellier, per l’Europeo di categoria. Si gioca la semifinale, guarda caso contro l’Italia. Strano scherzo del destino. I tempi regolamentari si chiudono sullo 0-0 e poi si va ai rigori. Un giovane (ma che sarà poi giocatore incredibile) Claude Makélélé, purtroppo, sbaglia dal dischetto. Passiamo noi. In panchina c’è un uomo che qualcosina di calcio capisce, si chiama Cesare Maldini, e alla fine riuscirà a vincere il titolo continentale, pochi giorni dopo. Che nazionale quella, ci sono ragazzi che incontrerai anche dodici anni più avanti: Fabio Cannavaro e Filippo Inzaghi. Fatto sta che Cesare, ‘grande tattico italiano’, di Europei Under-21 ne ha vinti ben 3, consecutivi tra l’altro. Sarà frutto del caso e della fortuna.
Rivincita
Ma come? Ancora lui. Caspita che coincidenza.
Sono passati soltanto due anni e siamo di nuovo contro. 28 maggio 1996. Questa volta la città che ospita il duello è un po’ più importante: Barcellona. Si perché è sempre Europeo, sempre Under-21. Ci pensa un baldo (non ancora) ventenne, lui si chiama Francesco Totti e basta un suo gol, al 49′, per spedirti a casa assieme ai tuoi ragazzi. Dispiace aver interrotto il tuo sogno ancora in semifinale. Ma avrai occasione per rifarti.
Ah giusto… l’Europeo lo vinciamo noi, in finale coi padroni di casa della Spagna.
La volta buona
Ci siamo, 9 luglio 2006. Berlino. Nel frattempo, da ormai due anni, sei stato promosso allenatore della nazionale maggiore. Una notte che non capiterà mai più. Una notte che potrebbe svoltare la tua carriera e quella dei tuoi scudieri. Non vogliamo infierire, ci sono le suonerie dei vecchi Nokia che lo hanno già fatto, ci sono le decine di migliaia di video su YouTube, c’è il ‘TUTTO VERO!’ de La Gazzetta dello Sport. La storia è già abbastanza crudele e infima per te, per non poter provare compassione.
Parlano i numeri
Proviamo a dare uno sguardo alle cifre, alle statistiche, agli albi d’oro delle più importanti manifestazioni di club. Sì perché hai tirato in ballo gli allenatori italiani a seguito dell’eliminazione di una società che dovresti solamente ammirare, perché sei un professionista e conosci benissimo tutto quel mondo infinito e vasto che c’è dietro una stagione, dietro le conferenze stampa, le critiche e le celebrazioni (nel tuo caso poche, ma fa lo stesso).
Coppa dei Campioni/Champions League
Quante vittorie per le squadre francesi nella competizione più importante a livello europeo per club?
Due? Ma come ‘due”? Eh sì.
Ecco i numeri.
[Legenda: “finali vinte/finali disputate”]
Allenatori
[Considerando anche Coppa delle Coppe e Supercoppa europea]
- Italia, 41 trofei
- Spagna, 33 trofei
- Germania, 25 trofei
- Inghilterra, 23 trofei
- Olanda, 18 trofei
- Francia, 14 trofei
- Scozia, 11 trofei
- Belgio, 10 trofei
- Romania, 9 trofei
- Argentina, 7 trofei
Comanda Carlo Ancelotti con 7 trionfi, seguono Giovanni Trapattoni con 6, Arrigo Sacchi e Nereo Rocco con 4. Troviamo anche Zinedine Zidane con 4 successi.
C’è da dire che questi ‘allenatori italiani grandi tattici‘ sono davvero scarsi. Solamente 41 trofei continentali in poco più di mezzo secolo. A fronte dei 14 successi ottenuti dai tecnici transalpini.
Non c’è male, Raymond.
A volte basta leggere i numeri, oppure leggere i libri di storia del gioco più bello di sempre, se non si conosce quanto accaduto negli anni precedenti e successivi. Opera che prende un po’ di tempo, quello è vero, però può tornare utile per evitare figuracce.