Tredici anni fa finì sulle bocche di tutti per il trasferimento ‘folle, in faccia alla crisi’ come diceva La Gazzetta dello Sport. Era il 2011 e Carroll passò dal Newcastle al Liverpool per 41 milioni. Fu preso dai Reds per sostituire Torres, partito al Chelsea. A quel tempo divenne uno dei calciatori più costosi nella storia della Premier. Ma i risultati furono deludenti. Segnò 11 gol in 55 partite e forse questo trasferimento gli ha cambiato la carriera. Le cifre per lui spese e le alte aspettative non è stato in grado di ripagarle, neanche negli anni successivi. Va detto: è stato anche sfortunato, tra problemi fisici e scelte e stile di vita sbagliati. Tipo l’alcol. Capello, quando era ct della Nazionale, dopo averlo convocato a un certo punto si stufò: «O risolve il problema con l’alcol o addio Nazionale». Oggi sta vivendo una nuova vita, tranquilla, felice e prolifica in seconda divisione francese.
Andy Carroll all’Amiens
La scorsa estate Carroll ha firmato con l’Amiens, club di Ligue 2 francese attualmente 10° in classifica. «Ho chiesto al mio agente di ascoltare offerte all’estero. Quando ho parlato con il ds dell’Amiens ho detto subito di sì. E mi sono già innamorato». Colpo di fulmine. Carroll, ad Amiens, ha trovato il posto giusto per godersi il suo mestiere. Giocando seriamente ma lontano da tanti riflettori e dalle tante pressioni, mediatiche e dei tifosi. Lontano dalla vita da star, per intendersi. «L’altra sera con la mia famiglia sono andato in un pub a vedere Newcastle-PSG. Che match incredibile! E nessuno mi ha detto nulla!». Questa serenità sta portando i primi frutti in campo: sabato sera ha giocato la sua terza partita della stagione da titolare, e ha segnato il secondo gol consecutivo. Un gol pazzesco, tra l’altro, da centrocampo.
𝗜𝗡𝗖𝗥𝗢𝗬𝗔𝗕𝗟𝗘 @AndyTCarroll 😍 pic.twitter.com/unbwTipIAW
— Ligue 2 BKT (@Ligue2BKT) October 22, 2023
Una vita da persona normale
Insomma, Carroll ad Amiens ha trovato tutto quello di cui aveva bisogno. Giocare a calcio sereno, in un ambiente tranquillo dove può vivere la vita di una persona normale. Guardate, sembra banale ma non lo è. Totti nella sua autobiografia ha raccontato che per più di vent’anni non è mai riuscito a fare nemmeno una piccola giratina nel centro della sua amata Roma. L’altra faccia della medaglia della vita lussuosa di un calciatore è proprio questa. E poi, la distanza: Amiens è a un’ora e mezzo di macchina da Calais, dove può prendere il tunnel per tornare a casa. E infatti domenica mattina, la sera dopo l’eurogol, ha postato una storia con dei bambini a Buckhurst hill, periferia di Londra.
Dopo un amichevole tra Newcastle e Juventus dell’estate del 2007, Buffon disse di lui che avrebbe avuto una grande carriera. Alcuni allenatori inglesi che ha avuto lo hanno definito uno dei migliori colpitori di testa al mondo. Andy, nella sua carriera, si è un po’ perso. Ma oggi, a 34 anni, ad Amiens, sembra aver trovato il posto giusto per rilanciarsi, giocando a calcio e divertendosi. Che poi, se dovesse ricominciare a segnare come faceva a Newcastle, altre serate da anonimo al pub non le farà più. Ma ne sarà sicuramente felice.