A marzo il suo completo bianco aveva sorpreso tutti prima della sfida di Copa Libertadores con il Corinthians. Nelle settimane successive Segundo Castillo si è ripetuto. Anzi, ha osato ancor di più indossato uno smoking rosa col quale ha sfidato il River Plate e fatto il giro del mondo con uno stop al volo a bordo campo su un lancio sbagliato. Nella notte è andato in scena con un altro abito dei suoi: il più particolare, sicuramente. E poco importa che il suo Barcelona SC abbia perso contro l’Universitario in Copa Libertadores.
Fra fashion, Ecuador e l’illusione in Europa
I suoi outfit sono ormai virali da un po’ su tutti i social. Ma Segundo Castillo non è solo l’allenatore più fashion del momento: «Scelgo ogni abito insieme alla mia famiglia. Mi dicono: ‘Questo prendilo, ma solo per quest’occasione’. E poi la Libertadores è il nostro gala, no? Per il momento ho indossato sempre un abito diverso, ma arriverà il momento in cui dovrò ripetere qualche outfit altrimenti non avrò più spazio nell’armadio».
Oltre ad essere una vera e propria leggenda del Barcelona SC – la squadra più vincente dell’Ecuador e con chiari riferimenti al Barça europeo, in quanto fondata nel 1925 da un immigrato proveniente proprio dalla Catalunya – Castillo è un punto di riferimento per tutto il suo Paese.
Nato a San Lorenzo, una cittadina di meno di 30mila abitanti, ha lasciato il suo Ecuador nei primi anni Duemila. Prima la Stella Rossa – con cui ha vinto campionato, coppa e il premio di MVP della stagione – poi addirittura due stagioni, senza troppi successi, in Premier League con Everton e Wolves. Dopo le due avventure inglesi, il ritorno in Sudamerica. Sempre con la maglia della Nazionale addosso.
Castillo ha collezionato, infatti, poco meno di 90 presenze con l’Ecuador arrivando a giocare il Mondiale 2006 (dove arrivò ai quarti), diverse edizioni della Copa América e le qualificazioni per altre coppe del mondo. Come quella del 2014, sfiorata solamente per un infortunio al ginocchio che lo tagliò fuori.
Oggi mister fashion, ieri ‘El Mortero’
Se oggi il suo nome è noto grazie ai suoi look sempre ricercati ed eleganti, in passato di Castillo spiccavano ben altre caratteristiche. Forza, tiro, aggressività: tutto ciò gli era valso il soprannome di ‘Mortero’, un appellativo che metteva in luce soprattutto il suo violento tiro da fuori area.
Dopo 500 presenze da professionista, nel 2021 ha iniziato la sua carriera da allenatore. Sempre con il suo Barcelona SC. Prima come vice, poi ad interim e infine con un ruolo permanente. In campionato è al 3° posto, a pari punti con l’Independiente del Valle e il Vinotinto, ma con una gara da recuperare. In Copa Libertadores segue il River Plate, con 4 punti dopo 3 giornate. Qualora foste in cerca di una nuova squadra per cui simpatizzare, dall’altra parte del mondo, c’è un allenatore che ha iniziato a far parlare di sé. E non solo per i look.