Tra le tante conseguenze della pandemia e degli stadi chiusi c’è anche l’impossibilità di scoprire dal vivo dei nuovi talenti. Finora gli scout delle società hanno sempre girato per i campi, seguendo le voci di campo, che si aggiungono a qualche dvd o video su youtube. Ora non si può fare e ci si deve quindi arrangiare. Prima di tutto diventano fondamentali i filmati. Come rivelato dalla Gazzetta dello Sport, Wyscout, la società ligure che raccoglie in un archivio le immagini dei tutti i campionati del mondo, ha calcolato che i club restano sul suo servizio molto più che in passato. Questo compito è affidato ai match analyst, le persone dello staff che studiano gli avversari. Gli osservatori, invece, fanno ricerche a non finire. Lo scorso settembre le ore di lavoro sulla piattaforma hanno avuto sono aumentato tra il 20 e il 50% rispetto allo stesso mese del 2019.
Non solo video
Un trend che sembra essersi allargato anche ad altri siti. Uno di questi è ISF, portale di Stats Perform dove catalogare ed archiviare per i profili dei giocatori. Come scritto sempre dalla Rosea, tra ottobre e gennaio i report degli osservatori sono aumentati del 12% rispetto al periodo aprile–settembre, mentre le shortlist, le liste da con i talenti da seguire, sono cresciute del 69%. Non ci si può fidare solo del video, per questo molti club utilizzano un algoritmo per valutare un possibile acquisto. La sequenza matematica può comparare un calciatore in base ai pari ruolo in Europa oppure accumunare le sue caratteristiche a qualcuno di conosciuto.
Può bastare?
«A me non piace il video, perché so bene che molte cose lì non si vedono. Se segui un difensore allo stadio, lo guardi sempre, anche in fase di non possesso, noti come accompagna l’azione e come accorcia» confessa al quotidiano Giovanni Sartori, uomo mercato dell’Atalanta. «Senza la visione dal vivo si perde la percezione della leadership di un calciatore, i suoi atteggiamenti» gli fa eco Carlo Verdelli, capo scout dell’Inter, che rivela come la vera differenza ci sia stata con il Sudamerica, dove prima «si potevano vedere gli allenamenti e conoscere la famiglia del ragazzo, ora bisogna fidarsi dei contatti in loco». A volte, però, possono nascere delle storie anche nei posti più impensabili. In Scozia, per esempio, dove il Dundee United ha assunto Ashwin Raman, un diciassettenne che ha giocato talmente tanto a Football Manager da diventare un esperto di statistica calcistica. Piccola nota a margine: lavora da remoto, perché vive a Bangalore, in India.