a cura di Matteo Lignelli
«Perdonatemi… posso chiedere una foto?». Dopo aver consegnato un pacco all’interno del centro sportivo di Tirrenia (Pisa) dov’è radunata la Nazionale U21, un corriere interrompe la nostra intervista per farsi un selfie. Chissà se lo avrebbe riconosciuto Cesare Casadei anche prima del Mondiale U20. Un torneo, chiuso da capocannoniere (7 reti) e miglior marcatore, che lo ha consacrato come uno dei giovani più promettenti di tutta Europa. Certo, il fatto che il Chelsea abbia deciso di acquistarlo dall’Inter nell’estate 2022 per 15 milioni (più bonus) era già un discreto biglietto da visita. «Nonostante la finale persa contro l’Uruguay, il Mondiale è stata una bella vetrina. Il livello era molto alto, è stato un orgoglio raggiungere certi traguardi con la Nazionale» commenta lui.
Casadei, Leicester e il sogno Premier League
Nel mentre Casadei, centrocampista ‘box to box’ di 20 anni, si è trasferito al Leicester di Maresca, di nuovo in Championship dopo l’esperienza al Reading da febbraio a maggio, vissuta da titolare, ma finita con la retrocessione. «Al Leicester si respira ancora l’aria di leggenda dovuta alla vittoria della Premier del 2016, il centro sportivo è pieno di foto che ricordano quell’impresa» ci racconta. «Ero piccolo però anche io, come tutti, facevo il tifo per il Leicester di Ranieri. È stata sorpresa incredibile, sono contento oggi di fare parte di questo club ambizioso. La mentalità è ancora da Premier League: vogliono vincere ogni partita ed essere promossi». Per adesso sono arrivate due vittorie e un pareggio e Casadei ha già contribuito con un gol contro il Cardiff: «Ho segnato all’esordio, è stato bellissimo. Sono entrato una mezz’oretta e ho segnato la rete della vittoria».
Ha spinto in porta un pallone portato in area da un compagno speciale, Jamie Vardy. «A fine gara mi ha abbracciato e mi ha fatto i complimenti. Un gesto che vale molto, lui è una leggenda per i tifosi. Un giocatore che ha fatto la storia e un punto di riferimento per noi giovani, anche quando non mi dice niente io cerco di prendere spunto dai suoi comportamenti». Dopo la retrocessione in Championship, il Leicester è stato affidato a Enzo Maresca, protagonista del Triplete del Manchester City come collaboratore di Guardiola. «Il mister mi piace tanto, è uno dei motivi per cui ho scelto Leicester» ci dice il leader degli azzurrini. «Lo trovi a ogni ora al centro sportivo a lavorare, prepara le partite curando ogni minimo dettaglio. La sua idea è giocare sempre dal basso, non gli importa se corriamo qualche rischio. Mi sta aiutando a entrare nella squadra e a trovare la giusta posizione, con il tempo spero di convincerlo a mandarmi in campo da titolare».
La Nazionale e l’importanza delle proprie radici
Casadei è arrivato all’Inter nel 2018 e dall’U16 è salito in Primavera, vincendo nel 2022, con Chivu in panchina, scudetto e titolo di Mvp delle finali. In questi mesi i paragoni si sono sprecati anche perché unisce tecnica e fisicità (185 centimetri) come i migliori centrocampisti moderni. E anche lui di modelli ne ha diversi. «In questo periodo studio Valverde del Real Madrid. È un giocatore di grande corsa, imprendibile quando parte in percussione con la palla, e intelligente». «A Londra – prosegue – mi sono allenato con Loftus-Cheek, un altro che mi piace molto. Difende, attacca, s’inserisce ed è bravo palla al piede. Non a caso sta facendo molto bene al Milan».
In quell’Inter Primavera campione d’Italia c’era anche Giovanni Fabbian, uno dei giovani più interessanti della nuova Serie A. Pure lui convocato in U21, ma indisponibile: «Abbiamo condiviso la stanza nel convitto dell’Inter da quando avevamo 15 anni, siamo grandi amici. Adesso ognuno ha preso la propria strada, ma sono molto contento per lui».
Su quella strada Casadei ha trovato un aereo per Londra. «Dell’interesse del Chelsea l’ho saputo da un post su Instagram», confida. «Non sapevo se ci fosse qualcosa di concreto o meno. C’è voluto un po’ di tempo per chiudere la trattativa. Mi vedo bene qua in Inghilterra: in estate c’è stata la possibilità di tornare in Italia però insieme al Chelsea abbiamo pensato che restare fosse la soluzione migliore per crescere. Nell’ultimo anno hanno investito molto sui giovani, vogliono costruire un progetto a lungo termine, per questo è normale che ci siano delle difficoltà. Mi vedo in Inghilterra e spero di riuscire già dal prossimo anno a esordire in Premier con il Chelsea».
Anche la nuova Nazionale U21 di Nunziata punta molto su di lui, intanto per le gare di qualificazione all’Europeo categoria contro Lettonia e Turchia. «Il gruppo si conosce molto bene già dall’U20, la squadra mi piace molto. Anche Nunziata lo conosco da diversi anni. Non abbiamo mai parlato del mio ruolo: essere protagonista o meno dipenderà soltanto da me. Quel che ho fatto al Mondiale non conta più, adesso è iniziata una nuova storia». Negli occhi, azzurri come la maglia, si legge la gioia di aver ritrovato gli amici e l’Italia dopo i mesi all’estero. Anche se Tirrenia non è Cervia, o Milano Marittima: «Là i miei hanno un chiosco di piadine. In estate lavorano tanto e fino a qualche anno fa, quando avevo più tempo libero, riuscivo a dare una mano. Cucinare mi piace, sono sempre stato abituato ad arrangiarmi perché spesso ero a casa da solo». Ora i momenti vuoti sono pochi. «Pensate che non ho ancora avuto tempo di visitare Leicester».