Il mago del settore giovanile del Cagliari porta un nome e un cognome: Max Canzi, l’uomo che ha proiettato la Primavera rossoblù in uno status da big. Perché da quando è arrivato in Sardegna per volontà di Mario Beretta – responsabile del settore giovanile di cui era già stato vice a Latina e a Siena – nel 2015 ha lasciato un’impronta definita sul vivaio sardo, fattore che non è mai passato inosservato agli occhi del pres Giulini. Anche per questo, al momento dell’esonero di Rolando Maran il profilo di Canzi è stato sottoposto al vaglio della dirigenza, fino a guadagnarsi la pole position.
Come cambierebbe il Cagliari con Canzi
Nei 4 anni alla guida della Primavera, Canzi ha prediletto un assetto basato sul 4-3-1-2, talvolta confluito nel 4-2-3-1, con il trequartista e la difesa ‘a quattro’ come elementi cardine del sistema. Il Cagliari non dovrebbe trasformarsi più di tanto. Con il rientro di Luca Ceppitelli, la linea arretrata è definita al netto dei ballottaggi. In porta Alessio Cragno, Ragnar Klavan insidiato da Fabio Pisacane, e Luca Pellegrini a sinistra sicuro del posto. Concorrenza invece a destra con Pisacane che potrebbe tornare laterale a dispetto di Fabrizio Cacciatore. Davanti alla difesa Luca Cigarini, al suo fianco intoccabili Nahitan Nandez e Marko Rog, con Radja Nainggolan avanzato dietro a Joao Pedro e Giovanni Simeone. Dovrebbe ripartire da qui il Cagliari: attenzione a nuovi spazi in attacco, con Joao Pedro sulla trequarti e una casella accanto al Cholito. E occhio anche ai giovani: chissà che Canzi non voglia valorizzare qualche pupillo.