Famiglia di origine algerina, idolo Zidane – cresciuto a Marsiglia, come lui. Questo e molto altro è Christophe Galtier, detto “Galette”, il nuovo allenatore del Paris Saint-Germain. Giusto la capitale, gli mancava. Nasce a Marsiglia, porta al successo il Lilla e il Nizza. È un vincente: al Saint-Étienne vince un trofeo dopo trent’anni, a Nizza porta il club in finale di Coppa di Francia dopo 25. Conduce il Lilla al su quarto campionato vinto, a 10 anni dall’ultimo. Ma in Champions stecca: 1 pari e 5 k.o. Ora Messi, Mbappé e Neymar attendono Galtier. Il cui cuore resta là: «Per me, l’OM rappresenta le partite di calcio. Mio padre era un poliziotto, era in servizio allo stadio ma non ce n’era bisogno, quindi faceva sedere i suoi figli e guardavamo assieme la partita», ha raccontato sorridendo a Le Figaro. E ancora Johan Cruijff, il Mondiale 1974, l’Arancia Meccanica. E il Monza. Ma anche Saint-Étienne, dove Galtier allena Zouma, Guilavogui, Ghoulam, Romain Hamouma, Brandão, Matuidi, Aubameyang, Mirallas, Emmanuel Rivière, Payet, Gradel, Allan Saint-Maximin e Veretout.
💬🎙️ Christophe Galtier : « C’est un privilège pour un entraineur d’avoir un effectif de ce niveau, avec des joueurs de classe mondiale. Nous allons beaucoup échanger. Nous devons avoir un projet commun. » pic.twitter.com/hGKmxd63xf
— Paris Saint-Germain (@PSG_inside) July 5, 2022
Christophe Galtier, Francia e Cina
Christophe Galtier nasce il 23 agosto 1966 a Marsiglia e cresce da difensore in un piccolo club, il SO Caillolais, che prima di lui ha lanciato Jean Tigana e che, assieme a Galtier, sta lanciando il suo coetaneo Eric Cantona. Galtier dedica all’Olympique la maggior parte della sua carriera: fa 5 anni fino al 1987, tra giovanili e prima squadra, assieme al cugino De Bono. Poi lascia quando Bernard Tapie ha appena acquistato l’OM – che con lui vincerà la Champions nel 1993. Galtier parte, gioca con Lilla, Tolosa, Angers e Nîmes, quindi torna a Marsiglia nel 1995, quando il club è retrocesso nel frattempo in Serie B francese. Galtier ci resta fino al 1997 e a questo punto, a 31 anni, accetta il Monza. Gioca con Abbiati e D’Aversa, Saudati e Cosimo Francioso. Quindi chiude la carriera nel 1998 in Cina, al Liaoning, un club che oggi non esiste più: è fallito nel 2020 per inadempienze nel pagamento degli stipendi. Curiosamente, da calciatore Galtier non vince nulla ma raggiunge due volte la finale di Coppa di Francia. Pazienza. Si rifarà da allenatore, in più di un’occasione.
Christophe Galtier: a coaching philosopher shares his footballing wisdom …#LOSCVCF #UCL pic.twitter.com/cjeuSyBT4f
— LOSC (@LOSC_EN) October 23, 2019
Grecia, Lione, Rafa Leão
Nel 1999, non appena appende gli scarpini al chiodo, Christophe Galtier torna a casa, a Marsiglia. Qui fa da vice all’allenatore Bernard Casoni, poi nel 2001 fa da vice di Richard Tardy in Grecia, all’Aris Salonicco. Rientra in Francia ma si ferma in Corsica, a Bastia, dove allena Michael Essien. Quindi Galtier segue l’amico Alain Perrin: prima negli Emirati Arabi (Al-Ain), poi in Inghilterra a Portsmouth dove giocano Kostas Chalkias, de Zeeuw, il nigeriano Yakubu e Aliou Cissé, c.t. del Senegal campione d’Africa. Galtier prosegue, sempre da vice: Sochaux, Olympique Lione e Saint-Étienne. Qui nel 2009 gli si presenta la prima chance da allenatore, quando l’amico Perrin viene esonerato. Galtier fa una magia. Salva Les Verts e inizia con loro un ciclo vincente: 8 anni, porta il club in Europa League e vince la Coppa di Lega nel 2013. Quando lascia, a maggio 2017, va al Lille. Sta quattro anni e pure qui apre un ciclo: Les Dogues giocano la Champions nel 2018/19 e vincono la Ligue 1 due anni dopo. Nell’Alta Francia, con Galtier, ci sono Maignan e Soumaoro, El Ghazi, Pépé e Thiago Maia, José Fonte e Rafael Leão, Ikoné e Bamba, Renato Sanches e Osimhen.
🎥 Coach Galtier’s first! 🦅
Take a look at the new Rouge et Noir manager’s first day in images. 🔴⚫️ pic.twitter.com/gPnkd4LAZo
— OGC Nice 🇬🇧🇺🇸 (@ogcnice_eng) June 29, 2021
Nizza, Kluivert, Parigi
Quando Christophe Galtier firma col Nizza un triennale, il 28 giugno 2021, si pensa possa iniziare un ciclo pure in Costa Azzurra. La proprietà Ineos investe: riscatta Todibo dal Barcellona, prende Lemina, Rosario e Calvin Stengs per 27 milioni, ottiene in prestito Kluivert dalla Roma e Bulka dal PSG, rinforza l’attacco con Andy Delort dal Montpellier. Il Nizza di Galtier finisce 5° in Ligue 1 e arriva in finale, poi persa, di Coppa di Francia dopo 25 anni. Entusiasmo travolgente, con tanto di hashtag #NissaEnFinala. Ma niente ciclo. Difatti, il 5 luglio 2022 il PSG annuncia Christophe Galtier e il Nizza si consola col ritorno dello svizzero Lucien Favre, campione d’inverno con Les Aiglons nel 2016, pure grazie a Balotelli. «Se ho accettato di assumermi questa responsabilità – s’è presentato Galtier – è perché ne sono capace. Sono nato a Marsiglia, è un dato di fatto, ma ora voglio vincere».