di Cesare Ragionieri
La prima Juventus di Andrea Pirlo ha vinto e convinto. Un 3-1 alla Sampdoria firmato da Kulusevski, Bonucci e l’immancabile Cristiano Ronaldo, con quest’ultimo che nel primo tempo aveva già sfiorato più volte il gol. Ma come ha giocato la Juve del Maestro?
Il modulo
Pirlo ha scelto un 3-4-1-2 che in fase di possesso diventava un 4-4-2. Linea di centrocampo a due formata da McKennie e Rabiot, mentre Ramsey viene finalmente utilizzato nel ruolo che predilige: il trequartista. Davanti il tandem Kulusevski-CR7, liberi di muoversi e svariare per tutto il fronte offensivo. Sulle fasce Cuadrado e Frabotta (LA SCHEDA), preferito ai vari De Sciglio e Pellegrini.
La Vecchia Signora ha adottato fin da subito le idee del nuovo tecnico: dopo pochi scambi, scarico veloce ai due esterni, che giocano molto larghi e alti. A questo punto, gli interni svestono i panni dei palleggiatori per indossare quelli degli incursori. Come dimostra il primo tiro di Ronaldo, dettato da Ramsey. Ancora più eloquente l’azione che porta alla traversa di CR7: McKennie sradica un pallone dai piedi degli avversari e verticalizza subito per il portoghese. Il brasiliano ha tutto per farsi amare da Pirlo: taglia e cuce, corre senza mai fermarsi.
Molto bene anche Kulusevski: all’esordio ufficiale, il classe 2000 ha sbloccato il risultato ed è stato al centro del gioco della Juve. Sarà uno dei compiti a casa del tecnico bianconero: come riuscire a tenerlo in squadra quando ci saranno Dybala e Dzeko? Difficile tenerlo fuori e anche Ronaldo sembra volerlo sempre in campo.
Cosa manca
Le idee di gioco di Pirlo si sono viste, ma è naturale che i giocatori non abbiano ancora imparato tutti i movimenti richiesti. Non si sono visti, infatti, il pressing collettivo e il recupero palla di cui l’allenatore della Vecchia Signora ha discusso nella tesi di Coverciano. Ronaldo non ha le caratteristiche per farlo e neanche Dybala e Dzeko, che presto saranno al fianco del portoghese.