Dopo la riunione di oggi, l’Associazione italiana Calciatori, attraverso un comunicato, ha spiegato il suo pensiero, dicendosi stupita dalle nuove Linee Guida previste. Di seguito la nota ufficiale:
«L’Associazione Italiana Calciatori, a seguito della riunione dei Consiglieri svoltasi oggi e dei colloqui intercorsi con i rappresentanti di Serie A, Serie B e Lega Pro, manifesta grande stupore ed imbarazzo per le Decisioni assunte in tema di Linee Guida per le Licenze Nazionali 2020/2021 dal Consiglio Federale del 20 maggio 2020.
Come già segnalato nelle dichiarazioni pubbliche, siamo sorpresi e fortemente delusi da tali decisioni che potrebbero consentire ai club di tutte le serie professionistiche l’iscrizione al campionato a fronte del pagamento di un solo mese di stipendio, entro la fine del mese di agosto.
Si tratta di norme programmatiche irricevibili che in Consiglio Federale hanno trovato la ferma opposizione dei rappresentanti dei calciatori e degli allenatori e che pregiudicheranno la tranquillità economica della maggior parte dei tesserati professionisti. È stato stabilito per la Serie A la proroga del termine di controllo sul pagamento delle retribuzioni di marzo – originariamente fissato al 31 maggio – alla fine del mese di agosto, unitamente alla verifica dei pagamento delle mensilità di aprile e maggio 2020; nello stesso modo è stato deciso per la Serie B e per la Serie C la proroga del termine di controllo sul pagamento delle retribuzioni di marzo, aprile e maggio 2020, anch’esso alla fine del mese di agosto, ovvero al momento dell’iscrizione al prossimo campionato.
La delibera assunta dai rappresentanti delle Leghe si è spinta oltre: nelle Linee Guida deliberate è stata inserita una disposizione che consente alle Società di non incorrere in alcuna sanzione disciplinare qualora il diritto al pagamento delle retribuzioni di marzo e aprile, al momento del controllo di fine agosto, fosse oggetto di contenzioso avanti agli organi arbitrali, anche se meramente strumentale ed infondato. In sostanza, qualora le Linee Guida venissero trasposte definitivamente nel Manuale sulle Licenze Nazionali, le società potrebbero pagare la sola mensilità di maggio alla fine del mese di agosto ed ottenere l’iscrizione al prossimo campionato.
La decisione assunta è senza precedenti; non solo ha incrinato ii rapporti istituzionali, ma comporterà nell’immediato futuro gravi rischi per il nostro sistema. Alcune società, al termine del contenzioso strumentalmente inoltrato, potrebbero non essere in grado di pagare tutta la pregressa morosità accumulata, con le note conseguenze sulla regolarità dei campionati.
Siamo di fronte ad una vera e propria stortura che non prende in considerazione il fatto che nel periodo di marzo molti giocatori hanno disputato gare ufficiali, allenandosi regolarmente, mentre nel periodo di lockdown tutti gli atleti hanno continuato a svolgere le quotidiane sedute di allenamento da casa e su indicazione del Club, senza potersi allontanare dalla sede di lavoro.
Riguardo le decisioni assunte riguardo il Calcio Femminile, le calciatrici sono consapevoli, oggi, di essere delle professioniste a tutti gli effetti data la volontà di far proseguire la loro stagione sportiva. Si aspettano dunque il riconoscimento ufficiale del proprio status. E in funzione dell’auspicata ripresa, attendono un protocollo ad hoc che garantisca pari tutele sanitarie al pari dei loro colleghi, assieme alle risorse per vivere da professioniste e poter tornare ad allenarsi.
Alla luce di quanto sopra, la nostra Associazione auspica l’adozione di un sistema che favorisca le intese collettive volte a risolvere le problematiche economico-retributive, senza fomentare l’introduzione di un contenzioso generalizzato, in coerenza con le linee guida adottate dalla FIFA per tutelare le fasce più deboli e premiare le società virtuose che, in un momento di crisi mondiale, hanno profuso il massimo impegno nella ricerca condivisa di soluzioni ai problemi».