Jadon Sancho
«Tu ed io resteremo insieme, ci hai reso felici, ci hai portato gioia, tu eri un bambino speciale. Non vedevo l’ora di crescere, insegnarti il calcio e vincere la coppa. Ma te ne sei andato, cosa posso fare? Fratellino, ti amiamo».
Brividi. Il talento inglese del Borussia Dortmund ha perso il fratello minore quando Jadon aveva soltanto cinque anni. Quelle sono le parole che ha deciso di dedicargli per ricordarlo, tatuandosele sull’avambraccio sinistro.
Radja Nainggolan
Tra gli oltre cinquanta tatuaggi, il centrocampista belga sfoggia un grande paio di ali sulla schiena. L’ex Roma se le è fatte imprimere sulla pelle per ricordare la madre Lizi, scomparsa a seguito di un tumore.
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Daniele De Rossi
I Teletubbies? Esattamente. L’ex capitano della Roma li ha dedicati alla prima figlia Gaia. A questo disegno ha unito due scritte: una che è proprio il nome della figlia e una da contorno con le parole della canzone “Favola” dei Modà che le cantava per farla addormentare.
Zlatan Ibrahimovic
Five Deva Faces Yantra. Questo è il nome della figura legata alla religione buddhista. Sono le cinque facce di Shiva e proteggono da pericoli, sventure e malattie. Il disegno è integrato nel viso di un leone che occupa quasi tutta la schiena, assieme a delle piume e altre immagini che Ibra ha ormai da tempo tatuate.
Sergio Ramos
La carriera su una mano. Potremmo riassumere così il significato di quei numeri rossi che il capitano del Real Madird si è fatto incidere sulle nocche della mano sinistra.
Il 35 e il 32 sono i due primi numeri di maglia che ha indossato ai tempi del Siviglia, la sua prima squadra. Il 19 è il numero con cui ha debuttato in Nazionale. Mentre il 90+ ricorda il minuto del famosissimo gol del pareggio segnato all’Atletico Madrid nella finale di Champions di Lisbona, che è valso La Décima.
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