Conte: «Svantaggio ed espulsione. Una montagna impossibile da scalare»

by Redazione Cronache

Sconfitta pesantissima per l’Inter nella quarta giornata del girone di Champions League. Il Real Madrid si impone al ‘Meazza’ per 0-2, reti di Hazard su rigore (fallo di Barella su Nacho) e di Rodrygo. La formazione di Conte è rimasta in dieci uomini al 33° del primo tempo per l’espulsione rimediata da Arturo Vidal.
Ora il raggruppamento vede il Borussia Mönchengladbach in testa a quota 8 punti, Real secondo (7 punti), Shakhtar Donetsk terzo (4 punti) e nerazzurri all’ultimo posto con soli 2 punti.

Nel post-partita, Antonio Conte è intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole.

MARADONA – «Tutti quanti stiamo versando lacrime per la scomparsa di una persona che ha fatto la storia del calcio. Stiamo parlando della poesia, di un calciatore contro cui ho avuto il piacere di giocare contro, di marcarlo. Onestamente faccio fatica a credere che non ci sia più. Mi dispiace veramente tanto, sono molto addolorato per la sua comparsa».

PASSO INDIETRO – «Già di base è difficile giocare contro squadre importanti come il Real. Se, pronti via, subiamo gol e rimaniamo in dieci, diventa una montagna impossibile da scalare. Credo si sia vista la differenza tra noi e loro. Ma questo non ci deve abbattere. C’è una strada da percorre, bisogna lavorare. Vogliosi, umili, dobbiamo capire in che momento siamo, senza farci ammaliare dalle sirene che arrivano dall’esterno. L’unica strada che possiamo percorrere è quella del lavoro».

CAMBIO MODULO – «Non penso che l’Inter non sia prolifica, i gol li facciamo, anche tanti. Possiamo dire che ne subiamo qualcuno di troppo. Per il resto, come ho detto, la partita si è messa subito in salita ed è stato difficile rimettersi in gioco. Un’espulsione forse dovuta a un eccesso di protesta. La situazione è questa, ne prendiamo atto. All’andata avevamo fatto meglio, eravamo stati più aggressivi. Il rosso ci ha tagliato le gambe, ma nonostante ciò c’è stato grande impegno e determinazione. Senza dimenticare, ripeto, che giocavamo contro il Real, non di certo l’ultimo della classe».