di Andrea Sperti
Corsa, talento, personalità e, soprattutto, capacità di svolgere le due fasi. Tutto questo è Sergio Maselli, prodotto della Primavera del Lecce, che ha impressionato gli addetti ai lavori nel match di Coppa Italia contro il Torino.
La sua partita
Eugenio Corini, complice l’assenza di Panagiotis Tachtsidis, ha deciso di puntare sul ragazzo nato a Putignano, schierandolo davanti alla difesa e, di fatto, consegnandogli le chiavi del centrocampo giallorosso. Maselli ha gestito la situazione con la naturalezza del veterano, senza avvertire il naturale scotto di chi passa dallo sfidare i suoi pari età all’affrontare una squadra che milita nel campionato di Seria A.
Il passato
A dire il vero, il classe 2001 aveva già esordito in Coppa Italia lo scorso anno, nei minuti finali del match contro la Spal. In quell’occasione, però, il giovane aveva avuto troppo poco tempo per imporsi e dimostrare le sue qualità. Prima del match di Torino, Sergio è sceso in campo per la prima volta in campionato con la prima squadra nella trasferta di Ascoli, in una partita vinta per 2 a 0 dai salentini.
L’arrivo nel Salento
Maselli è arrivato al Lecce dopo il fallimento del Bari, grazie all’intermediazione del responsabile delle giovanili leccesi Gennaro Delvecchio, e fin da subito è entrato nelle mire dell’ex allenatore della Primavera Sebastiano Siviglia. Anche Fabio Liverani, che nel ruolo di centrale di centrocampo ci ha costruito una carriera, lo ha sempre apprezzato, riconoscendone doti importanti e portandolo spesso in panchina in Serie A, per permettergli di respirare l’aria dei palcoscenici importanti.
Fiducia e crescita
Il giovane 2001 deve ancora crescere, maturare e perfezionare il suo modo di giocare, ma adesso non è più una sorpresa assoluta. Quando Tachtsdis non ci sarà, Corini potrà puntare su di lui, perché personalità e tecnica per diventare un grande giocatore non gli mancano di certo.