Il numero uno del Cagliari, Alessio Cragno, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
PASSATO E PRESENTE – «Da ragazzino ero abbonato alla Fiorentina. Ora la mia big è il Cagliari e giuro che penso solo a questo club che ha deciso di alzare l’asticella e ha appena avviato un progetto importante».
LA SARDEGNA – «Cos’ho preso dai sardi? Ho aumentato la testardaggine. Già lo ero testardo. Ma ho anche preso l’amore per questa terra, l’orgoglio di essere sardo. Amo Baunei e Santa Maria Navarrese. Ho capito che questa gente inizialmente è diffidente, ti studia, poi si apre, ti dà, perché è generosa, leale, ma se qualcosa non va se la ricorda».
STEP BY STEP – «Se fai il calciatore devi crescere per forza. Te lo impone la vita che fai. Vai via da piccolo. Io l’ho fatto, già più tardi a 16 anni, andando a Brescia. Ti confronti subito con i grandi. L’unica cosa da ragazzino che mi è rimasta è la playstation».
CAGLIARI – «Perché stentiamo a decollare? Perché c’è stato un profondo cambiamento. Innanzitutto l’allenatore nuovo, perché ci sono molti giovani. È chiaro che dobbiamo andare meno volte in svantaggio e lavorare per essere meno altalenanti. Ma stiamo crescendo. Se ho fiducia? Sì, perché c’è un tecnico come Eusebio Di Francesco che ha un’idea precisa del calcio che vuole. Vuole alzare l’asticella, come il club. Cerca di ottenere da te sempre il massimo e non si accontenta mai».
EUROPEO – «È il sogno. C’è concorrenza, tanta, ma facendo bene col Cagliari posso arrivarci».
SILVESTRI – «Le statistiche sono indicative. Comunque lui è un portiere completo e mi ha colpito la grande spinta».
DIFESA – «Walukiewicz ha forte personalità e senso della posizione, parla poco, ma c’è sempre. Godin è un leader nato. Un professionista serio che cura i particolari. Fa bene al gruppo».
FUTURO – «Non ci penso. Davvero. E se in Europa andassi col Cagliari? Guardi che qui c’è un progetto vero. Si vuole fare il salto di qualità».