Ha lasciato il segno con entrambe le maglie e il derby di Milano è anche un po’ casa sua. Hernan Crespo è riuscito a entrare nei cuori dei tifosi interisti e milanisti e ha raccontato alla Gazzetta dello Sport la sua soddisfazione nel vedere la città di nuovo ai vertici del calcio italiano.
DERBY D’ITALIA – «Partita perfetta. Una vittoria che dà entusiasmo e consapevolezza. Quando batti la squadra che negli ultimi anni ha dominato il campionato, credi davvero di essere arrivato al traguardo. E poi, parliamoci chiaro, l’Inter non ha vinto: ha stravinto. Va sottolineato. Dal punto di vista tecnico e tattico non c’è stata gara. E la squadra di Conte ha ancora margini di miglioramento. Ora ha forza, carattere, disciplina in campo. Tutti sanno quello che devono fare e lo fanno alla grande».
QUALITÀ INTER – «La concretezza. Cercano sempre la giocata in verticale, vanno subito al sodo. Ha elementi che fisicamente sono molto strutturati, ha potenza, energia. Guardate Hakimi: per fermarlo ci vogliono i cecchini! E Lukaku, là davanti, è una forza della natura: si trascina i difensori con una forza pazzesca».
UOMO CHIAVE – «Non un solo uomo, ma un intero reparto: il centrocampo dell’Inter è ben assortito. Barella mi piace parecchio, ma attenzione alla crescita di Vidal: Arturo non è ancora al top e, quando ci arriverà, i nerazzurri avranno fatto bingo».
LAUTARO – «Non andando al Barcellona, come gli avevo suggerito, ha fatto un affare e i risultati mi stanno dando ragione. Lautaro è un fenomeno, in area di rigore è un rapace: non sbaglia un movimento, quando calcia centra sempre la porta. In giro ce ne sono pochi come lui».
MILAN – «Il successo di Cagliari non era così scontato. Intanto il Milan giocava con la pressione addosso per la vittoria dell’Inter, era in trasferta, rientrava Ibrahimovic ma si sapeva in quali condizioni e c’erano parecchi assenti. Bene, date le premesse, mi sento di dire che è stata una vittoria molto importante. È come se i rossoneri avessero gridato: “Noi ci siamo!”. E ci saranno fino alla fine, perché sono una squadra vera, costruita con intelligenza dal mio amico Paolo Maldini e guidato con saggezza dal mio amico Pioli. E poi c’è Ibra, che i ragazzi che si avvicinano al calcio dovrebbero studiare: fenomeno» .
IBRAHIMOVIC – «Il valore aggiunto del Milan, è il mix tra esperienza, che dà Ibrahimovic, e freschezza atletica garantita dai giovani. È una squadra che, quando ha il pallone, sa che cosa fare e qui è stato bravo Pioli a insegnarglielo. E quando il pallone ce l’hanno gli avversari va a pressare alto, va a far paura, a mettere ansia. Il modo in cui il Milan sta in campo è davvero moderno».
PRONOSTICO – «Non cado nella trappola. L’Inter è più strutturata per vincere, lo dimostrano gli investimenti. Il Milan sta andando oltre i propri limiti, e ancora non si sa dove possa arrivare. È una sfida bellissima: vorrei proprio giocarla. Un tempo con il Milan e un tempo con l’Inter…»