Domenico Criscito, capitano del Genoa che sta sorprendendo tutti nelle ultime settimane, ha parlato in un’intervista concessa al Secolo XIX. Queste le sue parole:
INFORTUNI – «Ho avuto qualche problema fisico a inizio stagione, poi ci si è messo di mezzo il Covid. Quando sono rientrato ho avuto problemi al ginocchio. E allora a 34 anni ho iniziato a farmi domande, a chiedermi se aveva senso andare avanti oppure se dovevo cambiare qualcosa. Alla fine ne sono venuto fuori. Ho cambiato il mio modo di vivere per ripartire alla grande. Ho migliorato la mia alimentazione: magari mangio qualche dolce in meno rispetto a prima. Faccio quello che amo nella squadra del mio cuore».
CAMBIO IN PANCHINA – «L’esonero di Maran è stato un fallimento per tutti. Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che le cose dovevano cambiare. Ballardini ci ha fatto trasmesso la voglia giusta: abbiamo capito che non potevamo più sbagliare».
GENOANO DOC – «Quando sono arrivato avevo solo 14 anni. Avevo un sogno, quello di diventare calciatore: l’ho realizzato. Quando penso ai quei giorni, mi viene in mente la prima cosa che mi fecero fare quando arrivai: mi portarono al Ferraris. Ormai quello stadio è casa mia».
RITIRO – «Non lo vedo vicino, anzi. Mi sto allenando bene e mi sento nelle condizioni giuste per continuare, anche grazie al sostegno di tutti».
EMERGENZA COVID – «È stato difficile affrontare lo scoppio del focolaio nella squadra. Ci sentivamo tutti i giorni su Whatsapp, chi poteva si allenava. I primi dieci giorni sono stati i più duri, perché mi alzavo dal letto con dolori che mi impedivano di fare qualsiasi cosa. Penso, però, che queste difficoltà ci abbiano unito ancor di più».
NAZIONALE – «Mancini ha creato un gruppo che sta facendo benissimo. Con lui ho un ottimo rapporto, ci conosciamo da tempo. Sarebbe bello esserci all’Europeo, ci spero ma so che sarà difficile».
DESTRO – «Sarebbe bello se ci riuscisse lui. Vogliamo aiutarlo a fare altri 20 gol. Mattia ha il gol nel sangue, è un attaccante vero».
STROOTMAN – «Ha esperienza e qualità. Si è già visto quanto può essere importante per noi e quanto può determinare nel processo di crescita della squadra».
SALVEZZA – «Combatteremo con il cuore e con tutte le nostre forze. Ancora non abbiamo fatto nulla ma siamo squadra, ci aiutiamo e i risultati si vedono».