Ho voglia di raccontare la storia del numero che porto sulle spalle, perché per me il n.6 ha sempre rappresentato la perfezione.
C’è poco da fare, finché non metto la mia maglia mi sento vulnerabile, incompleto, incapace di accendere il motore che mi permette di raggiungere i sogni più belli. Scaccio via tutto ciò che di negativo si nasconde nella mia mente e sento pulsare un’energia sconosciuta in mezzo al petto.
Ho voglia di correre, di lanciarmi in scivolata, di svettare più in alto di tutti. Voglio essere d’aiuto ai compagni rimanendo nelle retrovie, perché il mio obiettivo non è la gloria personale. Credo nella vittoria e nel significato più profondo che essa custodisce: non esiste valore più grande del gruppo, ed io sono la dimostrazione vivente che il duro lavoro paga sempre, prima o dopo. Bisogna avere costanza e determinazione, ma quando il destino ci presenterà il conto allora tutto tornerà.
Ho voglia di dimostrare al mondo intero che il n.6 non è solo un numero, ma un tatuaggio indelebile impresso a fuoco sulla schiena e sul cuore di chi non hai mai avuto paura delle sfide della vita.