di Cesare Ragionieri
La Serie A è appena cominciata e una delle sorprese della prima giornata è senza ombra di dubbio Matteo Lovato. Difensore, classe 2000, in casa Hellas Verona si candida a diventare l’erede di Marash Kumbulla, ceduto nei giorni scorsi alla Roma. Ieri sera è subentrato all’infortunato Empereur dopo 20’. E si è guadagnato gli onori della cronaca, rimediando voti tra il 6,5 e 7 e numerosi elogi da parte degli addetti ai lavori.
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Chi è Lovato
Matteo cresce nel settore giovanile del Padova. La passione per la difesa arriverà solo negli anni dell’adolescenza, visto che nei primi anni fa l’attaccante. Ma con il tempo si comincia a capire che non è quello il ruolo giusto per Lovisa.
«Man mano gli allenatore vedevano che magari ero più bravo a difendere e allora mi spostavano indietro».
Cresce nel settore giovanile del Padova, che lascia nel 2016 per tentare l’avventura al Genoa. Dopo una sola stagione, però, torna in Veneto dove comincia la scalata che lo porterà all’esordio nei professionisti in Serie C, il 25 agosto 2019, nel 3-1 del suo Padova contro la Virtus Verona.
Nei primi sei mesi dello scorso campionato si prende la maglia da titolare al centro della difesa di Sullo. Poi, all’improvviso, negli ultimi giorni del calciomercato invernale ecco la sorpresa. Quella che non ti aspetti, ma per cui sei pronto da una vita.
«Un’emozione difficile da spiegare. Dall’oggi al domani ho saputo che mi sarei trasferito all’Hellas. Non ci ho pensato troppo: ho preso la macchina e sono partito. Adesso sono in Serie A».
A Verona la sua avventura comincia in sordina: inizialmente è infortunato, poi nel post-lockdown comincia ad essere convocato da Juric. E l’esordio in Serie A arriva il 18 luglio nell’1-1 contro l’Atalanta.
In casa Hellas erano molti i dubbi su chi potesse prendere il posto di Kumbulla. Il centrale albanese e Lovisa sono amici: si sono affrontati tante volte nelle giovanili e negli ultimi sei mesi si sono allenati insieme, pur non condividendo mai il terreno di gioco assieme.
«Quante sfide con Marash. Sono contento che stia riuscendo a imporsi. È forte: se lo merita. Mi piacerebbe seguire le sue orme: per me lui rappresenta uno stimolo e un modello da seguire. Sarebbe un bel percorso».
La salita è appena cominciata, ma Lovisa ha dimostrato di avere tutto il potenziale per sostituire l’amico Marash. E continuare a stupire.