di Gabriele Codeglia
Vivere la miglior stagione della propria carriera, molte volte, non serve, o meglio, può non bastare. Soprattutto se si è in un anno pari, uno di quelli in cui si dà il massimo per cercare di essere convocati dal CT all’edizione dei Mondiali o degli Europei.
Nella storia del calcio e del campionato italiano, numerosi sono i casi di attaccanti che hanno segnato tanto in una stagione di Serie A e poi si sono visti esclusi dalla rosa dei ventitré in partenza per la kermesse.
Ecco i più famosi.
Roberto Pruzzo
Nella Serie A 1981-1982 conquista il suo secondo titolo di capocannoniere consecutivo, realizzando 15 gol in 26 presenze con la Roma (3° in classifica). Clamorosamente, però, il CT Bearzot non inserisce O Rey di Crocefieschi nella lista dei convocati per il Mundial di Spagna ’82. Il tecnico friulano sceglie Altobelli (9 gol), Graziani (9), Selvaggi (8) e Massaro (1), questi ultimi due non scenderanno mai in campo, e Paolo Rossi (1). Pablito è reduce dai due anni di squalifica per il Totonero, terminati in tempo ad aprile, ma si rivelerà la pedina fondamentale per la conquista del titolo.
Roberto Baggio e Dario Hübner
Il Divin Codino ha trentacinque anni, gioca nel Brescia e dopo sette giornate di campionato è in testa alla classifica dei cannonieri con 8 gol. Ma, alla fine di ottobre, si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro con lesione del menisco interno: il destino sembra essere segnato. Baggio, però, con un recupero lampo, rientra dopo soli 81 giorni dall’infortunio, a tre giornate dalla fine. Conclude la stagione con 11 gol in 12 presenze in Serie A, ma non bastano: Trapattoni lo lascia fuori dall’Italia che parte per il Mondiale di Corea e Giappone del 2002.
L’altro escluso di quella rosa azzurra è Hübner. Il centravanti del Piacenza diventa capocannoniere del campionato con 24 gol, a pari merito con David Trezeguet della Juventus. Alla fine, gli attaccanti convocati dal CT sono Vieri (22 gol), Inzaghi (10), Delvecchio (2), Montella (13), Totti (8) e Del Piero (16).
Leonardo Pavoletti
L’anno e mezzo che precede Euro2016 vede la definitiva consacrazione del bomber livornese. A gennaio 2015 passa al Genoa, in prestito dal Sassuolo. Sotto la guida di Gasperini, in quei sei mesi, segna 6 gol in 10 presenze. Nella stagione successiva, il Grifone lo riscatta per 4 milioni di euro e Pavoletti realizza 14 gol in 25 apparizioni in Serie A che lo fanno diventare il miglior marcatore italiano del campionato (5° generale). Conte lo convoca per lo stage di preparazione, il 16 maggio, ma Pavoloso rimane poi fuori dai ventitré che partono per la Francia. Il reparto avanzato di quella Nazionale è composto da Pellé (11 gol in Premier con il Southampton), Eder (13 gol tra Samp e Inter), Insigne (12), Bernrdeschi (2), Zaza (4), Immobile (7 gol tra Siviglia e Torino), e El Shaarawy (8).
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Giuseppe Rossi
Stesso destino capitato a Roberto Baggio. Nel 2013-2014, Pepito vive un momento di forma strepitosa con la Fiorentina che si interrompe a gennaio: rottura del crociato in un famoso scontro di gioco con Rinaudo del Livorno. L’attaccante riesce a recuperare e a rientrare dopo quattro mesi. I suoi 16 gol in 21 presenze in campionato, però, non bastano a convincere il CT Prandelli che lo esclude dai convocati per il Mondiale in Brasile. Il tecnico della Nazionale sceglie il capocannoniere del torneo Ciro Immobile (22 gol) e il suo compagno al Torino Alessio Cerci (13), Balotelli (14), Cassano (12) e Insigne (3). Altri grandi nomi esclusi dalla rosa furono quelli di Toni, vice capocannoniere della Serie A con 20 gol, Di Natale (17), Gilardino (15) e un ventenne Berardi (16).
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Antonio Cassano
Caso particolare, quello che coinvolge Fantantonio e il CT Marcello Lippi. L’attaccante di Bari Vecchia in realtà non figura nemmeno tra i primi quindici attaccanti più prolifici del campionato, visti i 9 gol realizzati con la Sampdoria. Ma la sua stagione è di quelle da incorniciare e segna la definitiva rinascita dopo gli anni bui di Madrid. I blucerchiati volano in Champions League grazie alle giocate di Cassano e i gol di Pazzini. Ma tutto ciò non basta al mister di Viareggio che, dopo una lunga polemica, porta con sé soltanto il bomber di Pescia, autore di 19 gol in Serie A e terzo miglior marcatore della stagione. Oltre a lui, ci sono Di Natale (capocannoniere con 29 reti), Gilardino (15), Quagliarella (11) e Iaquinta (6).