di Cesare Ragionieri
Nella bella vittoria della Lazio contro il Borussia Dortmund alla prima partita della fase di gironi di Champions League, è brillata (anche) la stella di Jean–Daniel Akpa Akpro. Un nome che fino a ieri sera era sconosciuto ai più, ma la cui storia arriva da lontano. La serata di ieri sera difficilmente se la scorderà, visto che il suo gol ha stoppato sul nascere la rimonta dei tedeschi chiudendo di fatto la partita. E i complimenti di Simone Inzaghi appaiono quasi scontati:
«Si è guadagnato questa serata con l’umiltà che ha avuto dal primo giorno di ritiro. Ha fatto Mondiale e Coppa d’Africa, ha oltre 100 partite in Ligue 1: forse è un po’ sottovalutato, è entrato in punta di piedi e si sta ritagliando spazio. Ci sarà occasione per tutti».
Inutile girarci intorno: con un cognome del genere, in molti si sono chiesti «e questo chi è?».
Dalla Francia a Salerno
Nato nel 1992 a Tolosa, Akpa Akpro è cresciuto nel settore giovanile locale ed era considerato uno dei migliori prospetti del calcio francese. Il debutto in Ligue 1 arriva il 6 agosto 2011 e in 6 stagioni disputa 132 partite. Ma alla fine della stagione 2016-17, il Tolosa non gli offre il rinnovo del contratto a causa di diversi problemi fisici e il francese – naturalizzato ivoriano – resta svincolato. Nessuna offerta fino al gennaio successivo, quando arriva la chiamata della Salernitana in Serie B. E lui non può far altro che accettare. Sarà la scelta che cambierà la sua carriera.
Gli inizi sono difficili: tra panchina e infortuni, gioca appena 5 gare nella seconda parte della stagione 2017-18. Il campionato successivo è quella della svolta: Akpa Akpro trova la fiducia dell’ambiente, mette in mostra tutte le sue qualità e diventa un titolare pressoché inamovibile, al netto di squalifiche e infortuni del caso. Un rendimento che migliora ulteriormente nell’ultima stagione: 2 gol e 3 assist in 31 partite.
L’amicizia con Drogba
Un dettaglio poteva farci intuire che la Champions League potesse essere speciale per Jean-Daniel. Il sorteggio dei gruppi, in quel di Ginevra, aveva visto protagonista Didier Drogba. L’ex attaccante del Chelsea è stato compagno di Akpa Akpro ai Mondiali del 2014 con la Costa d’Avorio. E di lui ha sempre parlato in termini positivi:
«Sei un esempio da seguire per quelli che pensano di non avere possibilità, il coraggio, la saggezza e la fede che conducono sempre alla riuscita».
L’amicizia tra i due è nata proprio in Brasile: «L’ho visto ai Mondiali, ho parlato con lui e ha detto che ero un uomo vero perché quando sono in campo voglio dare tutto per la squadra. Da lì siamo diventati amici». E nel 2015 Akpa Akpro, assieme ai vari Gervinho, Kalou e Kolo Touré, ha vinto la Coppa d’Africa.
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L’aneddoto
I più attenti alle storie di periferia, tipo quella di Akpa Akpro, ricorderanno sicuramente l’episodio che stiamo per raccontarvi. È l’ultima partita dello scorso campionato di Serie B, la Salernitana si gioca l’accesso ai playoff nella partita contro lo Spezia.
Gian Piero Ventura, all’epoca tecnico dei campani, sostituisce l’ivoriano a 20’ dal termine. Per Claudio Lotito, presidente della Salernitana oltre che della Lazio, l’ivoriano era stato il migliore in campo e al momento del cambio, perde completamente il controllo mandando a quel paese l’ex ct della Nazionale azzurra: «Ma guarda questo, ha rovinato tutto!».
La chiamata della Lazio
Lotito e Inzaghi lo tengono d’occhio e il suo gioco, fatto di intensità, copertura e tanta corsa, fa breccia nel club biancoceleste. Che decide di sborsare tre milioni di euro per portarlo nella Capitale. In poche settimane la vita di Akpa Akpro cambia totalmente: da Salerno a Roma, dalla Serie B alla Champions League.
Il resto è storia nota: al minuto 67 di Lazio-Borussia Dortmund, Akpa Akpro prende il posto di Milinkovic-Savic. 4’ più tardi, però, Haaland accorcia le distanze e la partita sembra mettersi su binari non positivi per i biancocelesti. Ma al 76’ Immobile si butta in avanti e la mette nel mezzo per l’ivoriano, che anticipa tutti e segna il gol del definitivo 3-1, quello che chiude la partita. E che trasforma la partita nella serata più bella della sua vita.
Il gol, all’esordio, in Champions League. Nella competizione più bella di tutte. L’ultimo giocatore a riuscirci con la maglia della Lazio è stato l’uomo che qualche minuto primo aveva deciso di farlo entrare in campo: Simone Inzaghi, 21 anni fa, contro il Maribor. Certe storie sembrano scriversi veramente da sole. Quella di Akpa Akpro è sicuramente una di queste.