L’ex calciatore della Roma e della Nazionale italiana, Daniele De Rossi, ha parlato così a Propaganda Live su La 7.
GLI SCUDETTI DELLA JUVENTUS – «Quanti ne hanno? Non me lo ricordo per davvero! Come ha detto il presidente Agnelli, visto che segue le regole ne ha due di meno».
FUTURO – «Ora sono un ex calciatore e un padre a tempo pieno, non sono annoiato ma spero non duri in eterno e sono un po’ preoccupato per quello che sta succedendo. Voglio fare l’allenatore, ma non pensavo ci fosse di mezzo una pandemia, avrei voluto osservare altri allenatori e studiare ma sono tornato dall’Argentina ed è scoppiato il coronavirus. Pensavo fosse solo una cosa dei cinesi (ride, ndr). Sento comunque i compagni del Boca Juniors: un falso negativo ha contagiato una trentina, tra giocatori e staff»
MANCINI – «Il suo post? Conosco Roberto, è una persona da seguire per i suoi concetti, la sua eleganza e il suo stile. Questa volta è scivolato su una buccia di banana ma ha chiesto scusa immediatamente. Ho sentito parlare di dimissioni, ma è eccessivo. Il negazionismo spinge parecchio, io sono dalla parte opposta: tendo a fidarmi di chi ha studiato e di chi ha a cuore la nostra salute, i virologi però dicono tante cose e si crea un clima di incertezza che ci scombussola».
SERIE A – «I campionati sono regolari, non verranno ricordati come i più belli della storia del calcio. Forse quello dell’anno scorso è stato un po’ falsato, vedi i percorsi di Lazio e Milan. Cambia giocare una partita a marzo o ad agosto. Il torneo di quest’anno è diverso da solito, ma si parte tutti insieme».
L’IMMAGINE – «Si tende a sottovalutare i calciatori. Sono tanti quelli che hanno voce in capitolo. Ad oggi ci sono 15.000 contagi al giorno, il calciatore non è immune. In NBA hanno fatto solo i playoff in bolla, ma il calciatore in un anno fa una vita normale».